Quando Papa Francesco ha promosso il meeting dei giovani “Economy of Francesco” (EoF), non poteva immaginare che il Covid avrebbe fatto irruzione nel mondo. Il nobel Muhammad Yunus, tra i partecipanti all’evento ha affermato: «La pandemia di Covid-19 ha rivelato tutte le debolezze del sistema attuale. Coloro che erano ai margini dell’esistenza a livello globale sono finiti ancora di più ai margini. Ora tutti lavorano per tornare alla situazione precedente alla pandemia. Ma perché vogliamo tornare a quel sistema, che era terribile? Il treno che ci stava portando verso la morte si è fermato. È il momento di scendere e chiederci: vogliamo tornare indietro o è il momento giusto per seguire la direzione opposta? Un m ndo senza inquinamento, senza concentrazione della ricchezza, senza disoccupazione massiccia?».
Papa Francesco aveva già messo in evidenza i danni sociali dell’economia dello scarto con la Evangelii Gaudium nel 2013 e con la Laudato si’ del 2015. Con questa occasione si avvia un processo generativo con giovani economisti, imprenditori, changemakers, studenti e neo docenti, coordinati dal prof. Luigino Bruni della Economia di Comunione EdC. Il modello da seguire: Francesco d’Assisi il testimone della cura per gli ultimi della terra e di una ecologia integrale. Con la profezia del Poverello di Assisi si lancia nel XXI secolo una economia alternativa a quella che ci sta portando verso il disastro. Un evento online, innovativo e partecipativo, con base ad Assisi, ma in realtà collegato attraverso internet con giovani in tutto il mondo. Tra gli esperti chiamati ad interagire coi giovani protagonisti: Muhammad Yunus, Vandana Shiva, Carlo Petrini, Jennifer Nedelsky, Mariana Mazzucato, Stefano Zamagni, Leonardo Becchetti, Mauro Magatti ed altri autorevoli studiosi.
Quello che all’inizio era stato pensato come un singolo evento che si sarebbe dovuto tenere a Maggio scorso, è stato scompaginato dal Covid diventando un itinerario globale. Suddiviso in 12 villaggi concepiti come sessioni di lavoro sui grandi temi dell’economia di oggi e di domani, è diventato il luogo dove si sono incontrate (e continueranno ad incontrarsi) persone e culture diverse con 2000 partecipanti under 35 da 115 nazioni.
Il discorso finale di Papa Francesco è stato incisivo e propositivo. “Non siamo condannati a modelli economici che concentrino il loro interesse immediato sui profitti… Come se potessimo contare su una disponibilità assoluta, illimitata o neutra delle risorse No, non siamo costretti a continuare ad ammettere e tollerare in silenzio che alcuni si sentano più umani di altri, come se fossero nati con maggiori diritti”. Il Papa chiede ai giovani un “patto” per un nuovo modello economico perché: “non possiamo andare avanti in questo modo”… Sapete che urge una diversa narrazione economica, urge prendere atto responsabilmente del fatto che l’attuale sistema mondiale è insostenibile. Siete chiamati a incidere concretamente nelle vostre città e università, nel lavoro e nel sindacato, nelle imprese e nei movimenti, negli uffici pubblici e privati… E’ tempo, cari giovani economisti, imprenditori, lavoratori e dirigenti d’azienda, è tempo di osare il rischio di favorire e stimolare modelli di sviluppo, di progresso e di sostenibilità in cui le persone, e specialmente gli esclusi” siano protagonisti. “Niente scorciatoie! Lievito, sporcarsi le mani! O siete coinvolti o la storia vi passerà sopra”.
I giovani, a nome dei giovani e dei poveri della Terra hanno risposto con un documento finale che è un patto e insieme una richiesta al mondo : “Siamo convinti che non si costruisce un mondo migliore senza una economia migliore e che l’economia è troppo importante per la vita dei popoli e dei poveri per non occuparcene tutti”.
Antonio PIANGOLINO
Equipe Diocesana di
Pastorale Sociale e del Lavoro