Il popolo pugliese, è un popolo di formiche, fatto di grandi risparmiatori e lavoratori. Il suo lato negativo è rappresentato dallo scarso interesse a partecipare ad eventi culturali. Lo rilevano i dati ultimi dell’ISTAT sulla fruizione da parte degli italiani, regione per regione, di spettacoli e in genere di attività culturali. Gli unici ambiti in cui i pugliesi sono nella media nazionale sono il cinema, si va abbastanza a cinema e le discoteche. In altre attività culturali c’è un grosso divario. I pugliesi che nel 2022 hanno partecipato ad un concerto di musica classica sono solo l’8%, quelli che hanno visitato musei e siti archeologici sono il 14%, solo il 12% sono andati a teatro e il 18% hanno visto spettacoli sportivi. In tutti questi ambiti , questi valori, rappresentano circa la metà della media delle regioni del nostro paese, nelle quali c’è un’attrazione maggiore. Lo scarto si fa più alto se si fa riferimento alla lettura di quotidiani o libri. I pugliesi che nel 2022 hanno letto un quotidiano sono il 20%, il 30% quelli che hanno letto un libro. Questi dati rappresentano una percentuale che è meno della metà della media italiana, 41 pugliesi su 100, 2 su 5, non hanno mai letto un quotidiano o un libro, non sono andati a cinema o a teatro, a un museo o a un evento sportivo. Questi dati sono frutto del minor sviluppo della nostra regione, le minori disponibilità economica incidono molto su questi temi. Sono anche causa del minor sviluppo economico, infatti se circola meno cultura in una regione, meno si cresce, si riescono a fare meno servizi di qualità, meno imprese di lavoro nelle quali nasce una nuova economia. Quindi cultura è investimento che crea economia, al contrario, minore cultura, significa minore sviluppo economico, minore crescita. Un ministro qualche anno fa diceva che con la cultura non si mangia, i dati e i fatti hanno dimostrato che la cultura porta economia e sviluppo di un territorio.
Michele Lospalluto