Successo di pubblico e di critica per la personale di pittura dell’artista Nico Cappiello presso la Parrocchia San Giovanni Bosco dal 29 settembre al 6 ottobre. Nostalgia del territorio, passioni, sogno costante di una pace cosmica ma soprattutto una forte carica spirituale sono le chiavi di lettura artistica delle sue bellissime tele.
L’arte è un magnifico nutrimento dell’anima sotto tutte le sue forme pittura, letteratura, musica. Picasso affermava “L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni” e Nico Cappiello, artista altamurano residente in Germania, attraverso le sue opere ci dà un saggio di questo cibo portentoso. Non a caso ha intitolato la sua mostra “NON DI SOLO PANE” di chiara ispirazione cristiana che ci riporta volutamente ad un passo del Vangelo di Matteo.
Anche la scelta del luogo per esporre le sue tele è mirata, la parrocchia San Giovanni Bosco rappresenta il desiderio di tornare alle origini della sua fede, del suo percorso religioso e la calorosa accoglienza del parroco don Antonio Scaramuzzi lo ha fatto sentire nuovamente a casa. La serata dell’inaugurazione, alla presenza di molti amici ritrovati a distanza di tempo, abbiamo scoperto un Nico completamente diverso dal giovane che emigra in Germania per lavoro.
Lì matura una passione artistica in Italia ancora in erba . Emozionante e coinvolgente per taluni aspetti il racconto che lo stesso pittore fa della sua vita rimarcando le esperienze adolescenziali di fede sotto la guida spirituale dell’amato e stimato don Diego Carlucci senza trascurare quella componente importante dell’amicizia nel gruppo di Azione Cattolica. Intanto in questi anni sviluppa la sua predisposizione artistica inconsapevole del suo futuro di artista. Decide di andare in Germania per trovare nuove opportunità lavorative, fa immediatamente il muratore, qualche attività nel settore gastronomico, apprende con entusiasmo l’attività di falegname e nel 1995 consegue il titolo di Mastro falegname.
Felicemente sposato con tre figli oggi è un artigiano-artista felice di aver dato all’arte lo spazio primario sempre desiderato e questo grazie alla lodevole collaborazione della moglie. Il suo stile è molto apprezzato in Germania dove ha realizzato parecchie personali. Notevole l’affluenza dei visitatori presso il salone parrocchiale che dai commenti postumi sembra abbiano gradito l’originalità delle opere. L’artista entra nelle sue raffigurazioni con un pennello grintoso, intenso nella sua cromologia, portando a piena realizzazione quella tecnica privilegiata che è olio su tela. La mostra ha avuto un incipit altamente culturale grazie all’introduzione della dott.ssa Rosanna Ninivaggi che, con un eloquio forbito e coinvolgente, ne ha dato una lettura teologica e filosofica incuriosendo i presenti e valorizzando le opere pregne di grandi significati.
Una lunga disquisizione sul nutrimento dell’anima e dei pensieri e sul discernimento di ciò che fa bene allo spirito. La bellezza salverà il mondo, una frase così abusata ma vera, basterebbe seguire sempre i suoi sentieri. Come ci si emoziona di fronte ad un quadro, ci possono commuovere dei versi poetici, può inondarci di piacere un brano musicale e la sera dell’inaugurazione siamo stati sospinti anche nella bella musica grazie al talento della pianista Lea Nuzzi con i suoi preziosi intermezzi musicali. Dovremmo chiederci più spesso se ci nutriamo di bellezza o se il nostro nutrimento preferito resta la superficialità con tutti i suoi contorni derivati quali l’egoismo, l’arroganza, la falsità. Molti sociologi affermano che da questa crisi odierna in cui il futuro è solo vento di tempesta e minaccia non si esce se non per due vie: bellezza e tenerezza. La via che Papa Francesco chiama la “ rivoluzione della tenerezza”. L’arte quindi quale potere benefico sulla psiche e passeggiando tra le tele di Nico Cappiello questo benessere lo si avverte tutto. Colori pastello che si intrecciano con tematiche forti come la guerra, l’universale anelito di pace, la fede sempre ricercata e luce di ogni nostra azione.
Ho avuto diversi momenti per chiacchierare con l’artista, animo semplice, generoso e capace di esprimere emozioni, auguro a Nico Cappiello tutto il successo che merita perché vivendo di arte affolla di colori e messaggi le sue tele riversando piacevoli suggestioni negli spettatori diventando uno di quei pittori di Paul Klee quando afferma “l’ arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”. Grazia Lorusso