iil 26 giugno u.s., alla presenza del presidente della giunta regionale pugliese Emiliano, del rettore dell’università Aldo Moro di Bari Bronzini, del direttore generale dell’ ospedale consorziale policlinico azienda ospedaliera universitaria professor dottor Giovanni Migliore, del presidente della facoltà di medicina nonché direttore della unità complessa di nefrologia e dialisi professor Gesualdo e del suo maestro professor Francesco Paolo Schena già direttore della stessa unità complessa di nefrologia e dialis
Professor Gesualdo dalla ideazione all’inizio dei lavori di questa struttura che è, lo possiamo dire, un gioiello per tutta l’Italia meridionale oltre che anche per altre nazioni, che cos’è successo dall’ideazione alla dall’inizio dei lavor?
Chi non sogna non realizza; 10 anni fa quando sono rientrato da Foggia e ho sostituito il mio maestro che oggi è professore emerito di nefrologia presso la nostra università, professor Francesco Paolo Schena, avevamo un sogno nel cassetto, quello di realizzare un centro per lo studio delle malattie renali. Il sogno nasce nel 2010 e si realizza nel 2020. Abbiamo lavorato alacremente all’inizio per procurarci i fondi e quindi per disegnare questa nuova struttura. Ci sono voluti ben 5 anni per iniziare i lavori che sono cominciati a alla fine del 2015 inizi del 2016.
Professore, da quanti livelli è composta la struttura, livelli dedicati a varie funzioni?
Al livello meno uno abbiamo realizzato un centro per il trattamento delle acque per poter realizzare quindi trattamento delle acque per dialisi; è un sistema di osmosi all’avanguardia che ci ha permesso di abbattere il consumo della plastica per cui potrei dire che la struttura è una struttura plastikfree perché stiamo abbattendo del 60% l’utilizzo della plastica. Vorrei sottolineare che abbiamo realizzato anche una biobanca, perché essendo il nostro un centro per la medicina renale di precisione ha bisogno anche di stoccare materiale biologico per meglio perfezionare la diagnosi e quindi può effettuare terapie personalizzate. Al Piano zero, invece, troviamo la reception, quindi la zona di accoglienza dei pazienti, da lì si ha accesso ad un settore operatorio dove abbiamo realizzato una sala operatoria ibrida di ultima generazione nella quale è possibile anche trovare un angiografo digitale che permetterà di trattare tutte le patologie nefrologiche vascolari che va dalla biopsia renale alla peritoneale, alla fistola semplice e, quindi, alla distale, la prossimale e alle protesi ma abbiamo anche realizzato una sala ibrida che dotata di un angiografo digitale che permette la multidisciplinarietà con i colleghi della chirurgia vascolare con i colleghi diabetologi per il trattamento del piede diabetico che necessita la rivascolarizzazione nonché in collaborazione con la radiologia interventistica per il trattamento delle stenosi delle arterie renali; infine una grande collaborazione con gli urologi con la realizzazione di quello che chiamiamo renal Stones che è un centro per la calcolosi. Ci spostiamo dalla sala operatoria al centro dialisi, fiore all’occhiello della struttura; un centro dialisi all’avanguardia per il trattamento sia dei pazienti cronici sia dei pazienti acuti. Siamo in un centro dotato di tecniche dialitiche all’ avanguardia, che permettono al paziente di dializzare di mattina, di pomeriggio o o di notte.
Dal piano 0 al livello 1 che cosa troviamo?
Con il primo piano, che accoglie tutti gli spogliatoi; abbiamo dato dignità anche al personale con degli spogliatoi dignitosi, dotati di piatto doccia; abbiamo ,poi le stanze dei medici di guardia e poi una cosa molto bella dedicata alla famiglia, la cosiddetta area relax e cooking Lab. Nell’area relax che è in corso di completamento, avremo il giardino pensile e avremo questo cooking Lab, una cucina a vista con la possibilità di un laboratorio didattico salutistico-dietistico nel quale insegneremo insieme a una tecnologo alimentare e ad una dietista, ai nostri pazienti nefropatici a cucinarsi la propria dieta a basso contenuto proteico, In quest’area accoglieremo alcune figure professionali del mondo della cucina e tra questi degli chef stellati; sempre in questa area relax ci sarà una zona dedicata alla lettura; è una zona dedicata al relax del paziente e della famiglia una zona caffè ed una zona per l’ utilizzo del WiFi.
Al 2° piano, invece?
Al piano 2 troviamo un reparto dotato di 24 posti letto di cui 8 di subintensiva e di assistenza respiratoria e ben 16 posti letto con stanze a due letti dotati di WiFi con servizio Spotify e Netflix quindi molto accoglienti con un affaccio su via Orazio Flacco. Passiamo al quinto livello che corrisponde al piano 3, dove troviamo gli ambulatori; abbiamo realizzato un piano per gli ambulatori per chi viene dall’esterno. Ci sono quattro ambulatori dedicati alle patologie nefrologiche, dalle glomerulonefriti all’ipertensione, al diabete al follow-up innovativo del paziente trapiantato.
Ci siamo dotati di telemedicina che permette anche la presenza del diabetologo, dell’ortopedico; abbiamo anche una zona dedicata al pack service per i trattamenti terapeutici con farmaci biologici . C’è una zona dedicata alla dialisi domiciliare nella quale è presente la control room di tele nefrologia che è in grado di fare dialisi a ben 100 pazienti in emodialisi domiciliare assistita; quindi abbiamo il centro training per la dialisi domiciliare dotata di tutte le tecnologie più moderne affinché si possa migliorare la qualità di vita dei nostri pazienti lasciandoli nella propria abitazione e permettendo loro di organizzare la propria agenda giornaliera.
Passiamo, quindi, dal quinto al sesto livello che corrisponde al quarto piano della struttura.
Vi troviamo la direzione e i laboratori di ricerca di diagnostica all’avanguardia dove processare tutti i campioni ematici secondo le più moderne tecniche della biologia, quindi, dal sequenziamento genico allo studio delle proteine, allo studio cellulare in modo particolare allo studio della biopsia renale. Su questo piano, poi, abbiamo realizzato le aule didattiche ; abbiamo realizzato due stanze dedicate alle nuove generazioni; una stanza l’abbiamo chiamata la stanza dei pulcini che abbiamo anche dedicato ad una delle nostre specializzandi che purtroppo è venuta a mancare per una patologia oncologica, Maria Cristina; in una stanza nella quale i nostri giovani nefrologi avranno la possibilità di confrontarsi e di crescere insieme in maniera competitiva. I migliori avranno accesso alla stanza dell’orchestra una stanza dove troviamo coloro che hanno trascorso un periodo all’estero e si sono formati e possono fare squadra con gli altri.
Al settimo livello che corrisponde al quinto piano avete realizzato una zona relax per il personale perché?
E’ giusto che il personale trovi un ambiente familiare per un benessere lavorativo; una zona relax dove poter discutere, prendere un caffè e rilasdarsi
Dalla sala operatoria partono immagini degli interventi su tutti i piani per la formazione d’eccellenza degli specializzandi ma anche di studenti di altre regioni e altre nazioni; infatti stiamo collegando la sala operatoria della nostra struttura con le university in Africa dove trasmetteremo in telemedicina tutto quello che faremo all’interno della sala operatoria per poter formare anche i medici africani alla nefrologia interventistica,
E’ giunta da poco una notizia freschissima: la nefrologia universitaria barese ha vinto un progetto di ricerca europeo, ce ne parla?
E’ questa la ciliegina sulla sulla torta che è arrivata nel momento giusto, nel posto giusto. Noi siamo veramente orgogliosi di questo risultato, per cui la nefrologia di Bari è diventato laboratorio di nefrologia interventistica. Logicamente questo permette anche di portare know-how e formazione anche a quelle popolazioni che non se lo possono permettere, noi siamo ormai da cinque anni impegnati in un progetto umanitario in Uganda e questi risultati ci riempiono il cuore di gioia.
Fiore all’occhiello della sua Unità operativa era la Summer school, c’è ancora?
La nuova struttura diventerà anche la nuova casa della International Summer school on renal pathology, una scuola fiore all’occhiello della nefrologia pugliese perché è un corso di formazione dedicato a patologie nefrologiche per coloro che provengono da tutto il mondo; abbiamo normalmente 20-25 Nazioni presenti e il corso di formazione è coordinato dal sottoscritto insieme all’Università di Hulk con la professoressa Laura Barisoni e la university of New York con la professoressa Cézanne; è una scuola che insegna ai nefrologi a leggere i preparati istologici.
Una scuola molto ambita, ben frequentata per cui la nuova struttura le offrirà un setting tecnologico adeguato affinché possa ulteriormente crescere e possa ancora di più attrarre studenti provenienti da più parti del mondo.
Professore, Lei è il coordinatore del centro trapianti pugliese. Ce ne parli un po’.
Un ultimo pensiero al centro trapianti universitario e al prof. Battaglia. Seguono il paziente trapiantato e il paziente affetto da malattie renali croniche e acute Oggi siamo terzi in Italia per numero di trapianti di rene da vivente e abbiamo eseguito più di 2000 trapianti di rene. Bisognerà puntare maggiormente sulla prevenzione, sulla diagnosi precoce per evitare che le malattie renali possano insorgere, migliorando completamente la qualità di vita dei nostri pazienti.
Per questoi mettete a disposizione della collettività una struttura a dimensione umana nella quale è stato curato molto l’aspetto alberghiero?
E infatti abbiamo dotato la struttura di oltre 200 fotografie giganti, fotografie delle dimensioni di 2 m x 1 che rappresentano la nostra Puglia e fanno sentire il paziente a casa piuttosto che in in ospedale; inoltre l’abbiamo dotata anche di servizi che aiutano la permanenza in ospedale quale può essere il WiFi, il televisore ma anche abbonamenti a Netflix e Spotify quindi è fondamentale considerare il paziente come persona e dare anche questa possibilità alberghiera per ridurre il peso della sua malattia.
Grazie professore per il suo quotidiano impegno e dei suoi colleghi e… ad maiora.