Il presidente Biden ha recentemente deliberato la concessione alle forze ucraine delle cosiddette Bombe a Grappolo, già condannate quado le hanno usate i Russi, facendo così salire il livello dello scontro. L’Arcivescovo-Vescovo della nostra Diocesi, quale presidente di Pax Christi, ha subito condannato la scelta come “scellerata” in offesa al numeroso popolo della pace. Egli ha descritto l’orrore che egli stesso ha toccato con mano nel suo viaggio in Ucraina, raccogliendo le testimonianze di civili che sono stati vittime innocenti di una guerra insensata, come lo sono tutte le guerre. Il suo sdegno lo ha espresso anche verso il suo collega Vescovo di Odessa, che al pari di Zelensky che ha detto al Papa: “Stai al tuo posto: prega e basta”, lo sconsigliò di andare lì dicendogli: “Pregate a casa vostra perché noi non ci assumiamo le responsabilità nell’eventualità foste colpiti. Cioè, pregate e basta. E se volete farci un favore, mandateci le armi”. Mons.Ricchiuti continua e dice che La missione a Kiev e Mosca del cardinale Matteo Maria Zuppi, inviato del Papa, non è servita solo per dire che la Chiesa manderà aiuti umanitari. È andato lì anche per dire, a nome del Papa: “Smettetela! Il Vaticano è qui, la Chiesa è qui per fare la mediazione”. Ma i due contendenti sono stati sordi.
Egli conclude dicendo che tessere una trama di relazioni in vista di una pace è necessario. Al primo posto, però, ci dev’essere la profezia nella quale dobbiamo sapere anche, come cristiani, dare la vita come l’hanno data tutti i profeti. Il primo, ovviamente, è stato Gesù Cristo che, proprio per quella sua profezia di pace e non violenza, è stato messo in croce.
Lillino Calia