“Ciao DAD”
“Ciao DID”.
“Sai oggi ho incontrato PTOF è molto cresciuto
da quando lo chiamavamo POF”.
“Scommetto che vi siete salutati a colpi di PON”.
“Nooo, affatto! Mi sa che POF abbia perso la testa,
mi ha confidato sottovoce:
<<“LA SCUOLA E’ MALATA!!! Bisogna fare presto! Sappiatelo, altrimenti sarà dimenticata!!!>>
Poi ha iniziato a sbiascicare parole strane:
PEI
BES
ATA
e poi ha aggiunto
GLI
GLO
ADAS
Sembrano parole alla rinfusa,
e alla fine di sta giostra
la sua mente comunque vada
uscirà confusa”
“Bah! Non bastava un virus a dar problemi
Siam fuori di testa
Sembriam tutti scemi.
Si va a scuola o si resta a casa?
Ogni giorno è un cambiare!
Come ce la giochiamo male, sta libertà di scelta,
rispondiamo solo al nostro ‘particulare’.
Il virus, non sta ad alcun ‘gioco’, questa è l’essenza,
la sua, come la nostra,
è solo una questione di sopravvivenza.
La scuola è un baluardo,
bisogna stare attenti,
per raggiungere il traguardo,
basterebbero i normali accorgimenti.
E’ vero stiamo soffrendo il distanziamento,
ancora un po’ di pazienza e
torneremo ad aver il cuor contento.
Il docente è lì dentro, nello schermo
” Prof…non c’é connessione”
E pian piano perdiamo anche l’affezione.
Che bella la democrazia diretta!
Ora per la scuola decidono i genitori
ma con tutta calma e senza fretta
a scanso di errori.
Non so se diventerò sincrono o asincrono,
o resterò virtuale.
Forse la scuola va tutta ripensata, a ciascuno, in umiltà,
il compito di collaborare.