A differenza dell’adozione molto praticata, l’affido, soprattutto da noi, viene addirittura ignorato. Eppure l’ispirazione che lo anima meriterebbe tutt’altra attenzione. Per farlo conoscere e, magari….!, apprezzare abbiamo rivolto alcune domande alla dott.ssa Milena Matera, funzionario responsabile dei Servizi Sociali del Comune di Altamura.
Cosa è l’affido?
L’affidamento familiare è un istituto giuridico a tutela di quei bambini appartenenti a nuclei familiari nei quali i momenti di disagio e di particolare difficoltà della vita non permettono una ulteriore permanenza nella loro famiglia d’origine perché potrebbero incidere negativamente sul loro sviluppo. In tali casi l’inserimento dei bambini in una famiglia affidataria offre un ambiente idoneo per una crescita armonica in attesa di un cambiamento del nucleo familiare d’origine, evitando così di essere collocati per un lungo periodo in una comunità educativa e privi di una famiglia di riferimento. La famiglia affidataria va considerata una famiglia in più, che non si sostituisce alla famiglia dei bambini.
Quanti tipi di affido ci sono?
L’affidamento intra ed eterofamiliare. Questo può essere consensuale o giudiziale. L’affidamento familiare consensuale è disposto dai Servizi Sociali del Comune – previo consenso manifestato dai genitori esercenti la responsabilità genitoriale, ovvero dal tutore, sentito il minore che ha compiuto i dodici anni, e anche i minori di età inferiore, in relazione alla capacità di discernimento – con ratifica del Giudice Tutelare per la durata massima di 24 mesi. Una eventuale proroga può essere disposta dal Tribunale per i Minorenni qualora la sospensione possa recare pregiudizio al bambino. L’affidamento familiare giudiziale è disposto dal Tribunale per i Minorenni nel caso in cui non vi sia consenso da parte degli esercenti la responsabilità genitoriale e sussista una situazione di pregiudizio per il minorenne. L’affidamento intrafamiliare, presso parenti fino al quarto grado, si connota come espressione di solidarietà connessa ad un vincolo stretto di parentela. Prima di procedere ad un affidamento eterofamiliare bisogna verificare la presenza di parenti entro il quarto grado disponibili, idonei e con un significativo e positivo rapporto con il bambino. L’Affidamento residenziale eterofamiliare consiste nell’accogliere nella propria casa da parte di una famiglia affidataria (anche monoparentale), non più di due minori contemporaneamente, fatta salva la presenza di sorelle/fratelli, di cui si salvaguardia l’unione. Secondo i bisogni dei bambini l’affidamento familiare assume forme diverse: Diurno, a Tempo Parziale, Residenziale.
L’Affidamento familiare di neonati o bambini piccoli (0-24 mesi). E’ disposto per bambini molto piccoli per i quali risulta fondamentale da subito la presenza di una figura stabile di attaccamento. Tale affidamento ha una breve durata, che corrisponde al tempo necessario agli operatori sociosanitari per svolgere la valutazione delle capacità genitoriali e all’Autorità Giudiziaria per decidere in merito al percorso futuro del bambino (rientro in famiglia, affidamento familiare, adozione).
L’Affidamento familiare in situazioni di emergenza nasce dall’esigenza di offrire in ogni modo un’accoglienza in famiglia a tutti quei bambini, in particolare di età compresa tra gli 0 e i 10 anni, coinvolti in situazioni che sono improvvise e gravi, tali da richiedere un “pronto intervento sociale” immediato.
Affidamento familiare di adolescenti, prosecuzione oltre i 18 anni. Garantire la possibilità di prosecuzione dell’affidamento familiare al compimento del 18esimo anno e comunque non oltre i 25 anni.
L’Affidamento familiare in situazioni di particolare complessità. Quando un bambino presenta bisogni particolarmente complessi (disabilità, disturbi psichiatrici, problemi sanitari) la sua accoglienza richiede una particolare disponibilità.
L’Affidamento familiare di minori stranieri non accompagnati. I minori stranieri non accompagnati sono ragazzi, nella maggior parte dei casi tra i 14 e i 17 anni, che arrivano in Italia da soli, seguendo le rotte utilizzate dall’immigrazione clandestina con lo scopo, il più delle volte, di lavorare per aiutare la famiglia rimasta in patria e ripagare il debito contratto per organizzare il viaggio.
Affidamento di madri con bambini. L’affidamento familiare di sostegno, rivolto sia al genitore sia al bambino (o anche all’intero nucleo familiare) è motivato dalla necessità di favorire il più possibile l’unità della famiglia.
Adozione in casi particolari: qualora la prognosi sulla possibile durata dell’affido familiare vada ben oltre i tempi stabiliti e consentiti dalle normative vigenti a causa della persistente complessità e gravità della situazione.
Com’è la situazione in Puglia e in particolar modo ad Altamura?
A livello regionale sono state effettuate rilevazioni e studi. Ad Altamura già da tempo si sono realizzati diversi progetti di affido che richiedono un impegno costante e continuativo da parte dei professionisti socio-sanitari che si dedicano. E’ necessario diffondere maggiormente la cultura dell’affidamento, al fine di implementare la banca dati delle famiglie affidatarie o persone singole che possano accogliere minori e ridurre gli inserimenti in comunità educative o familiari per lunghi periodi.
Quali passi deve fare una famiglia che volesse provare a fare un affido?
Tutte quelle famiglie o singole persone disponibili all’affido familiare possono rivolgersi al Servizio Sociale Professionale del Comune di Altamura e al Consultorio Familiare di Altamura. Ringrazio tutti coloro che hanno dimostrato e dimostreranno la volontà di intraprendere un percorso di affido familiare: l’accoglienza di un bambino ed eventualmente della sua famiglia è testimonianza di disponibilità umana e di sensibilità sociale, basi per una crescita personale e di comunità.
Nicola Corrado Salati