Avevo 17 anni quando da giovane operaio partecipai insieme ad altri 9 compagni su 38 dipendenti al mio primo sciopero per rivendicare migliori condizioni economiche, di riduzione orario di lavoro e di sicurezza ..tutti noi dieci che avevamo scioperato il giorno dopo ricevemmo dal nostro datore di lavoro un telegramma che ci licenziava in tronco. Ci opponemmo a quella azione antisindacale e dopo una settimana il giudice del lavoro di Altamura ci reintegrò tutti nei nostri posti del lavoro, impose alla azienda di applicare integralmente il contratto collettivo del lavoro in tutte le componenti . La cosa particolare di quella sentenza che mi piace ricordare è che quei diritti conquistati con uno sciopero di pochi da quel giorno diventavano diritti di tutti , anche per gli altri 28 miei colleghi dipendenti che non avevano scioperato . Da quel giorno in quella azienda Altamurana fui eletto dai miei compagni di lavoro il loro rappresentante sindacale della CGIL e ad ogni sciopero successivo a quello che ci aveva visto licenziati ci furono sempre meno astenuti .Sembra un secolo fa ma credo più che mai oggi ancora nel valore dello Sciopero che può aver perso in molti casi l”effetto diretto nel portare risultati rivendicati per una riproposizione di arroganze mai sopite padronali ma,anche dal poco “ascolto” della politica che non ha mai capito pienamente che la storia delle conquiste e dei diritti dei lavoratori in tutti i campi e settori non sono mai state regalate da nessuno e che dietro ogni diritto ci è stata una lotta e sacrifici duri. Oggi si Sciopera anche per ricordarci di questo.
Michele Micunco
