Con la determina dirigenziale n.410 del 16.03.2023 l’ Amministrazione Comunale ha stabilito di procedere ad effettuare un intervento di riqualificazione di piazza S. Teresa, prevedendo un importo di complessivi € 3.466.133,06, dei quali € 2.124.227,00 per i soli lavori.
Gli stessi consisterebbero in un semplice “restyling” della piazza ad un costo complessivo di oltre 1.500 €/mq prevedendo la eliminazione dei bagni pubblici interrati (inutilizzati) e del chiosco prefabbricato (giornalaio) esistente.
Si è ipotizzato, quindi un riuso di questo spazio, quale era in epoca antecedente alla costruzione dei bagni pubblici interrati.
Oggi però, che si parla di realizzare i parcheggi pubblici a servizio del Centro Storico, l’A.C. ignora volutamente la possibilità di realizzarli in questa piazza.
Questa invece sarebbe la soluzione ideale per la realizzazione di un parcheggio pubblico su 2 livelli interrati di circa 1500 mq. ciascuno, con la possibilità di ricoverare circa 40 auto a piano, per complessivi 80-90 posti auto, con ingresso posizionato al centro del lato ovest, provenendo da via Maggio 1648.
Il tutto inglobando la parte terminale di via Maggio 1648 (attuale parcheggio), senza interessare (se non per la larghezza del marciapiede), le altre strade intorno.
Si eviterebbe di far entrare le auto all’interno del Centro Storico e soprattutto, se la memoria non mi inganna, si eviterebbero sorprese perché il sottosuolo è costituito da roccia compatta.
Prima di fare corse in avanti (purtroppo già iniziate stando agli atti pubblicati sull’albo Pretorio) e fare errori dei quali stiamo già avendo riscontro (vedi lavori sulla villa grande sui quali ho scritto diversi articoli per gli sgorbi realizzati), sarebbe opportuno discuterne pubblicamente.
Per piazza Matteotti (piazza Castello)sono stati previsti lavori per circa 2.000.000 di euro con l’esecuzione di indagini geognostiche mirate alla verifica dell’esistenza di resti del Castello sotto l’attuale piazza, e finalizzati alla realizzazione di un parcheggio interrato.
E’ una storia che si ripete. Gia’ a dicembre 2008 ci fu un tentativo da parte dell’allora amministrazione Stacca, per fortuna sventato, di far passare un progetto di parcheggio interrato, facendo tabula rasa di tutto quello che si trova sotto l’attuale piazza Castello.
Quella volta, nel corso di una movimentata assemblea cittadina, ci fu un coro unanime contro la realizzazione del parcheggio ( oltre al parere contrario da parte della Soprintendenza) e non si diede seguito all’iniziativa, che oggi, a distanza di oltre 15 anni si tenta di riproporre.
Si ritiene che, se queste indagini sono mirate a verificare l’esistenza delle vecchie fondazioni, siano praticamente inutili in quanto si hanno notizie di camminamenti e locali esistenti sotto la piazza, da parte di persone che in passato hanno avuto modo di verificarli de visu. Questi camminamenti sono collegati anche ai locali interrati esistenti sotto i fabbricati a margine della piazza.
L’unica zona scevra da possibili reperti è quella corrispondente all’attuale piazza del mercato ittico e dei bagni. Se l’intento è quello di valorizzare i resti del castello, si può anche procedere. Altrimenti è inutile aprire un altro cantiere destinato al fermo, oltre che a produrre danni e contenziosi con le imprese, mentre a pagare, come sempre, saranno i cittadini.
In tema di parcheggi pubblici inesistenti in questa città, è il caso di chiedersi perché non si sono sfruttate occasioni che pure ci sono state, ( vedi ex suolo Chierico in via dei Mille ) per fare delle delocalizzazioni con le imprese proprietarie, e realizzare parcheggi pubblici interrati con sistemazioni a verde a piano terra.
Ad Altamura, è storia vecchia, si sa comandano le imprese e la politica, è sensibile a tenersele buone, purtroppo. Sarebbe ora di invertire questo paradigma. Faccio appello alla sensibilità delle associazioni e al senso morale dei tecnici, perché si avvii un nuovo corso nella nostra città (a sentir dire tutti la amano) per porre fine alla cementificazione, per realizzare spazi verdi e di socializzazione di cui ha tanto bisogno e valorizzare i suoi beni culturali, molti dei quali sono abbandonati.
Michele Lospalluto