Come detto nel mese di Ottobre il mestiere più antico di Altamura è il contadino ((U zappatàurə), che nel suo lavoro e nelle varie attività che svolgeva usava tanti oggetti ormai scomparsi , superati dalla moderna tecnologia
La zappə la zappa, attrezzo agricolo che serve per zappare la terra
U scuervə l’erpice serviva per spianare il terreno e frantumare le zolle dopo la semina. Era tirato dal mulo
L’aretə spəzzetə l’aratro spezzato, chiamato così perché c’era un congegno che lo faceva andare più in profondità all’occorrenza. A destra u uombrə pə l’aretə spəzzetə il vomere simmetrico, veniva inserito nel ceppo dell’aratro spezzato e serviva a smuovere il terreno
L’aretə l’aratro serviva per arare. Si attaccava ad uno o a due animali mediante il bilancino, u vəlanzinə. A destra u uombrə il vomere, lama tagliente collegata all’aratro che fendeva il terreno, rovesciava le zolle e formava il solco
U səmənaturə il seminatoio, sacco con due punte opposte legate, in cui si mettevano 20-30 chili di seme. Messo a tracolla, il contadino lo manteneva aperto con una mano e attingeva il seme con l’altra mano per spargerlo con un largo gesto del braccio sul terreno arato
La falcə lafalce serviva per mietere il grano
U diaulottə Il rullo trebbiatore, attrezzo cilindrico in legno fornito di lamelle di ferro che, legato al mulo, era usato dal contadino per la trebbiatura, la pəsaturə. C’era anche quello a due rulli
U farnerə il setaccio; erano di varie misure e con fori di diverse dimensioni a secondo dei legumi che bisognava setacciare. C’era anche quello rettangolare
I cannerrə I cannelli, proteggi dita: pezzi di canna che, infilati nelle dita della mano sinistra del mietitore, le difendevano dalla falce
Se volete informazioni più dettagliate su questo mestiere consultate IL LIBRO DEL MESTIERI TRADIZIONALI di Altamura, di Vito Ciccimarra.
VITO CICCIMARRA – LILLINO CALIA