Ospite d’eccezione per parlare dei diritti umani, della difficile condizione delle donne in Iran la famosa attivista iraniana invitata dall’Associazione “Donne In…”in occasione del trentesimo anniversario del loro impegno sociale. Le parole della presidente Teresa Carretta e della Commissaria dott.ssa Mariarita Iaculli intrise di calorosa e solidale accoglienza. Una testimonianza toccante in un mix di bellezza e coraggio
Un religioso silenzio ha accolto le inquietanti testimonianze di Pegah Moshir Pour ed emozionarsi è stato molto facile, il timbro dolcissimo della sua voce a pochi metri di distanza quasi cozzava con i racconti raccapriccianti della sua martoriata terra. Il coraggio delle sue azioni, le sue radici, la sua bellezza, la sua cultura, la sua toccante testimonianza hanno fatto sì che le sofferenze delle donne iraniane e non solo, attraverso le sue parole, prendessero una forma più intimamente emotiva, oltrepassando le immagini mediatiche già abbastanza dure. I ricordi nitidi della sua infanzia e inizio adolescenza, la decisione di diventare attivista verso i 15 anni, la storia di un’antica civiltà come l’Iran catapultata nel peggiore oscurantismo, le privazioni, le torture e tutto quello di cui siamo testimoni oculari inermi, sono state le linee guida di una serata indimenticabile. Lucana di origine iraniana, conduce da anni una battaglia tesa a promuovere la parità di genere, i diritti delle donne e altri diritti umani in Iran. Ha anche contribuito a varie organizzazioni di difesa dei diritti umani, come la Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, inoltre è stata una delle prime donne ad essere nominata per il Premio Nobel per la pace .E’stata costretta all’età di nove anni a lasciare Teheran insieme alla sua famiglia quando le violenze nel suo Paese sono aumentate. Dopo l’uccisione di Masha Amini per mano della polizia iraniana, la sua voce è tutta a sostegno delle proteste delle donne e degli uomini iraniani.
La vetrina di Sanremo ha ampliato la sua conoscenza e il monologo recitato insieme a Drusilla Foer ha evidenziato il coraggio del suo impegno morale e civile. DONNA –VITA-LIBERTA’ è lo slogan delle donne curde utilizzato per ribellarsi al regime iraniano che come ha detto il presidente Mattarella “un regime che soffoca i propri figli”. Pegah Moshir Pour afferma che tutte le donne del mondo si rivedono in queste tre parole perché in nessun posto del mondo abbiamo la “parità di genere”. Le donne iraniane combattono da 44 anni e portano avanti la rivoluzione perché sono più coraggiose e quindi sono una minaccia. Pegah sente forte la responsabilità del suo impegno, lei è vicino alle donne e sarebbe stata in prima linea là con loro, lotta per una tutela maggiore degli studenti iraniani in Italia ,infatti ha inviato una lettera aperta alle Università.
Una serata di alto spessore umano che ci ha insegnato come responsabilità e paura possono viaggiare insieme e parlare pochi minuti con lei mi ha dato consapevolezza che tutto quello che noi diciamo sul coraggio e forza delle donne è una grande verità che donne come Pegah Moshir Pour incarnano.Ringrazio di cuore DONNE IN…per aver dato alla nostra città l’opportunità di interfacciarsi con una grande donna, il suo impegno è a tutto tondo, la sua è una vita piena, difficile fatta di grandi dosi di coraggio e determinazione, una voce che dà voce ai più fragili, ai perseguitati, una voce che merita grandissimo sostegno e non solo dalle donne.
Grazia LORUSSO