Lo scorso 4 novembre ’22, al porto di Catania sono stati bloccati 35 migranti di 179 a bordo della Humanity One e 215 di 572 a bordo della Geo Barents, entrambe navi delle ONG. Il governo Meloni ha approvato un decreto interministeriale che vieta alle ONG lo sbarco di immigrati nei porti italiani, a meno che non si trattasse di persone fragili. Il ministro dell’interno, Matteo Piantendosi, ha dichiarato che le navi sarebbero potute rimanere in porto solo per emergenze a bordo e che una volta terminate dovevano lasciarlo. Così facendo l’Italia ha violato la legge europea sancita nella convenzione di Amburgo nel 1979, la quale prevede che gli sbarchi devono avvenire nel primo porto sicuro, violando altresì i diritti umani degli stessi migranti.
L’Italia dà un ultimatum alle navi delle ONG, appellandosi all’art. 83 del codice della navigazione italiano, il può limitare o vietare, per motivi di ordine pubblico, il transito e la sosta di navi nel mare territoriale, entro il 7 di novembre avrebbero dovuto lasciare il porto.
Non basta indire un decreto per ignorare un trattato internazionale.
Poche decine di persone mettono davvero a rischio l’ordine pubblico di un paese da 60 milioni di abitanti?
L’Italia, sulla questione, ha fatto braccio di ferro con la Francia e quest’ultima ha permesso lo sbarco delle ONG nel porto di Tolone sulla costa mediterranea francese, l’11 novembre. È stato un gesto umanitario quello fatto dal presidente francese Macron anche se convinto che fosse compito dell’Italia, primo porto sicuro.
La Francia però non è del tutto esente dalla violazione dei diritti dei migranti; tempi addietro respinse i minori che attraversavano il confine a Ventimiglia costringendoli a tornare indietro.
Il ministro dell’interno francese sostiene che la scelta italiana sia incomprensibile e che il Paese ha dato prova di mancanza di umanità e professionalità. L’Italia ha assunto, quindi, un comportamento inaccettabile, poiché i 243 migranti “non fragili” sarebbero stati distribuiti: 1/3 alla Francia e 1/3 alla Germania.
Teniamo conto però che dall’insediamento del governo Meloni sono sbarcati sul suolo italiano nove mila migranti e solo 985 sono quelli salvati dall’ONG. Di conseguenza l’89% dei migranti, portati dalla guardia costiera o guardia di finanza o sbarchi autonomi, sono stati accolti.
Se il governo Meloni ha salvato la maggior parte, perché fa la guerra a 250 migranti delle ONG?
Forse perché salvate proprio dalla ONG?
Non sarebbe stato meglio affrontare il tema direttamente a Bruxelles, piuttosto che bloccare persone a bordo di navi?
Caterina Disabato