PROMUOVERE UN MODELLO DI SVILUPPO SOSTENIBILE E INCLUSIVO, SUPPORTARE UN TURISMO LEGATOAL PATRIMONIO MUSICALE POPOLARE, QUESTI GLI OBIETTIVI
La Rete Italiana della World Music, è un’associazione promossa da alcuni dei più importanti Festival italiani di settore, tra cui Suoni della Murgia ancora in corsa nella sua XXI^ edizione, iniziata il 18 giugno scorso e che terminerà il 21 agosto prossimo. Ha esordito a Roma il 5 luglio scorso con una conferenza presso il Palazzo Orsini Taverna, sede EIIS (European Institute of Innovation for Sustainability). Ha moderato il dibattito l’altamurano Filippo Giordano, Professore di Economia Aziendale e Presidente Rete Italiana World Music, sono intervenuti Felice Liperi, giornalista e critico musicale; Maddalena Scagnelli, Direttrice artistica Appenino Festival; Ambrogio Sparagna, musicista ed etnomusicologo; Vincenzo Santoro, Responsabile Dipartimento Cultura e Turismo ANCI; Flaminia Santarelli, Dirigente Regione Lazio; Fabrizio Montanari, professore di organizzazione Università di Modena e Reggio Emilia; e Jacopo Tomatis direttore artistico premio Loano per la musica tradizionale italiana. Dalla discussione è emerso che l’Italia è ricca non solo di patrimonio museale e monumentale, ma anche di uno di musica popolare, che deve essere valorizzato e tutelato nel modo giusto. Che l’obiettivo dell’associazione è quello di rivalutazione dei territori e del turismo locale sostenibile attraverso il supporto e la promozione della World Music, patrimonio di musica folk e popolare di cui il nostro paese è molto ricco. Sono 19 gli enti, in 12 Regioni, che hanno scelto di supportare l’associazione, alcuni tra i più importanti festival di world music, folk e musica popolare italiani. Mettersi insieme per promuovere le attività delle associazioni e degli operatori culturali che attraverso l’organizzazione degli eventi e festival musicali ad alto impatto sociale e ambientale, svolgono una importate azione di tutela,di valorizzazione e di diffusione del nostro patrimonio culturale.
I festival diventano luoghi di incontro tra persone di culture e dialetti diversi, che si incontrano, si confrontano, si scambiano opinioni, con l’obiettivo comune di tutelare il patrimonio musicale, ma anche quello ambientale in cui gli eventi si svolgono. La musica come ruolo sociale, di conoscenza dei luoghi e soprattutto di lotta all’abbandono degli stessi e all’esclusione, per costruire ponti e non muri.
Michele Lospalluto