Dirigente Scolastica dell’ITES “F.M. Genco” Altamura, Giornalista, Presidente dell’Università Popolare della Terza Età “Leonardo Barnaba”, Presidente di Commissione di Esami di Stato: un Curriculum oblungo che esprime sapienza culturale e strategie scolastiche assurte ad emblema.
Oltre a migliorare molti livelli di competenza, la DAD è stata sostitutiva o integrativa durante la rivoluzione digitale emergenziale?
La DAD ha rappresentato sicuramente un’alternativa e una strategia didattica importante che ha consentito il prosieguo delle attività didattiche e degli apprendimenti, accrescendo poi le competenze tecnologiche e virtuali. In nessun caso però essa sostituisce la valenza della scuola in presenza, fatta di vivacità, contatti interpersonali, del fascino di scoprire persone nuove, docenti, luoghi della scuola, spazi affollati, ritorno da partite, giochi di squadra, dell’affettività empatica e, della relazione tra pari, delle storie di banchi e di amicizia, compagni di scuola, prossimità, vicinanza, delle mille spinte creative che l’essere insieme motiva e sollecita, della nascita anche di relazioni e affetti. Mi auguro che il prossimo anno sia un anno, come diceva Lucio Dalla, migliore, ricco di sorprese, di salute, di vitalità, di progetti, di allegria, di formazione, di scatenate imprese in margine alla creatività guidata, di relazioni tra scuola e imprese.
Come intende proiettare la scuola alla riconquista di compartecipazione e motivazione, recuperando tutti gli elementi di dispersione?
Cercando di entusiasmare i ragazzi con progettualità, iniziative molteplici, si auspica anche condotte dal vivo, in presenza che potrebbero rappresentare un elemento di vivacità, riprendere gli stage in impresa, progetti di incontro, attività di teatro, tutto quanto la scuola ha sempre proposto, con una ricchezza che rende il nostro ordinamento e piano di studio innovativo, nella impronta di una filiera formativa di eccellenza quale il polo tecnico economico attualmente in Italia e a livello internazionale rappresenta. Sarò vicina, come sempre ai miei amatissimi studenti e si spera che col motivare e attrarre, si ripartirà con il consueto entusiasmo. E passione. La scuola poi la disegniamo insieme, l’importante è non lasciarli mai soli, i nostri ragazzi.
2021-2022: guardando al futuro, quali saranno i luoghi di ascolto e confronto di sentimenti, obiettivi programmatici di docenti e sogni della comunità scolastica?
I luoghi della scuola, i consueti spazi in cui però essere giovani insieme è meraviglioso. Ripartiremo da lì, poi dalle strade, dalle piazze, dai luoghi di cultura, dai musei, dai luoghi della memoria, del ricordo, degli arditi e folli voli, di progetti mai spenti, saranno luoghi elettivi, luoghi come topoi, nei labirinti della lettura e della scrittura, nell’inesausto filo narrativo che tesse le storie, nelle immagini, nei progetti dei giovani che sono grandi, seri, affidabili, intelligenti, capaci di costruire il loro futuro, autentici protagonisti delle loro scelte, che hanno sempre bisogno di sognare, di credere, di elaborare visioni collettive e disegni individuali. Sono loro i nostri protagonisti e insieme ai docenti, alle famiglie, alle associazioni e agli attori del territorio sono fiduciosa che porteranno avanti il sogno di una scuola italiana forse adesso un po’, mortificata, dagli eventi, ma mai piegata e vinta e che risorge sempre come araba fenice per accogliere, promuovere, formare, la cultura di oggi e del domani.