S. IRENE
Nel 1726 le piogge furono particolarmente cruente, e ad essere danneggiata, insieme a diverse abitazioni, fu pure la Cattedrale. Gli altamurani, perciò, elevarono suppliche a S. Irene perché allontanasse dalla città quei pericoli. La devozione per la Santa, e la richiesta della Sua protezione, cresceva sempre più, e il 3 Luglio l 728 Altamura ricevette, dopo diverse istanze alla Sacra Congregazione, l’autorizzazione a considerare S. Irene patrona secondaria della città (patrono principale era S. Giuseppe) e a celebrarne la festa il 5 maggio. Poiché a maggio la gente rimaneva nelle campagne per l’estirpatura delle fave e delle lenticchie e la preparazione della imminente mietitura e trebbiatura, Pio VI, nel 1792, fece slittare la data al 16 Agosto per poter ringraziare la Santa Martire del raccolto fatto e chiedere la Sua protezione per i lavori di aratura che di lì a poco si sarebbero andati a fare.
Nel 1937 la Santa Sede, vista la crescente e sincera devozione degli altamurani per S. Irene, la dichiarò Patrona Principale insieme a S. Giuseppe. Una statua in mazzaro di S. lrene è posta, insieme a quella dell’Assunta, anch’essa in mazzaro, al di sopra dell’arco di Porta Bari.
La nuvenǝ
Novena, preghiere ripetute per 9 giorni in occasione dell’Immacolata, di San Giuseppe, e altre festività; e il triduo per S. Irene. A maggio, in onore della Madonna si fa anche il mese di Maggio: questa pratica consiste nella recita del Rosario. I bambini si recano nelle chiese con canti e preghiere. Le donne nel pomeriggio si riunivano nei claustri o nei cortiletti antistanti alle case, u wurtigghjǝ ove al mattino si riunivano i bambini della majestrǝ, una specie di scuola dell’infanzia. Alcune altre donne si riunivano per strada sobbǝ alla banghinǝ e recitavano le preghiere davanti ad un altarino preparato da loro stesse. A fine mese si “consegnava il mese di maggio” recandosi al Santuario della Madonna del Buoncammino.
Vito Ciccimarra
Lillino Calia