un GENERALE sempre attivo nei “Delitti contro l’Ambiente”
Generale di Divisione dell’Arma dei Carabinieri (RIS), già Comandante Regione Carabinieri Forestale Emilia Romagna e Lombardia e referente delle Procure Antimafia del Nord per reati ambientali, ha espletato numerose indagini di rilievo nazionale e transazionale con varie Procure. Ingegnere ambientale, Avvocato. Insignito del Premio Nazionale “Ambiente e Legalità” per la lotta alle Ecomafie nel 2016, autore di testi (“Gli Atti Polizia Giudiziaria”, “La Tutela dell’Ambiente nel Ciclo dei Rifiuti” – Giuffre’-, “Profili del Nuovo Diritto Agrario e dell’Ambiente” – Giuffre’-) e di numerose pubblicazioni in campo ambientale e agroalimentare. Ha fatto parte di importanti Commissioni nazionali di studio sulle questioni ambientali.
Quali sono le ultime novità sulla normativa ambientale con particolare riferimento alla gestione dei rifiuti?
A settembre 2020, l’Italia ha dovuto recepire tre Direttive UE, in particolare impostate sulla disciplina comunitaria della economia circolare, emanando quattro decreti legislativi. E’ stato inoltre approvato il D.Lgs. 119/2020 sulla disciplina dei “veicoli fuori uso” che si inserisce tra le direttive del citato “pacchetto circular economy”. L’approvazione di tali provvedimenti è derivata anche dalla necessità di affrontare con più strumenti normativi le vaste attività di gestione illecite di criminalità e microcriminalità diffuse a livello locale e nazionale che ha portato danni, spesso irrimediabili, all’ecosistema, dati gli innumerevoli siti di abbandono di rifiuti e di discariche abusive presenti sul territorio.
Quando un veicolo abbandonato può definirsi rifiuto e quali norme vengono applicate in caso di abbandono?
Il concetto di rifiuto, sia secondo la Direttiva U.E. sia secondo il nostro Testo Unico ambientale, non è necessariamente legato alla perdita economica del bene poiché può essere rifiuto anche ciò che ha rilevanza economica. Per rifiuto si intende qualsiasi sostanza o oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o l’obbligo di disfarsi. La Cassazione ha sancito che costituisce rifiuto “sia il veicolo di cui il proprietario si disfi o abbia l’obbligo di disfarsi, sia quello destinato alla demolizione, ufficialmente privato delle targhe di immatricolazione, anche prima della materiale consegna ad un centro di raccolta, sia infine, quello che risulti in evidente stato di abbandono, anche se giacente in area privata” evidenziando quindi che il veicolo si “trasforma” in rifiuto nello stesso momento in cui viene dismesso.
Cosa rischia chi abbandona un veicolo?
Intanto si può dire che l’illecito amministrativo per un veicolo abbandonato si contesta sia se viene rinvenuto su area pubblica sia se viene rinvenuto su area privata. Fatti salvi i casi di rilevanza penale per cui si applica la disciplina specifica (si pensi ad es. al furto o alla ricettazione), ovvero nel caso in cui trattasi di deposito incontrollato o di attività di gestione di veicoli fuori uso posto in essere da soggetti fisici o da persone giuridiche per cui sono applicabili, secondo le tipologie di veicolo, le sanzioni penali dell’arresto e/o dell’ammenda previste sia dall’art.256 del T.U.A sia dall’art.13 del del D.lgs 209/03 e ss.mm.
Cosa succede se su un terreno agricolo viene rinvenuto un veicolo abbandonato?
Se si ha un terreno agricolo e su questo viene abbandonato un veicolo non si è automaticamente esenti da responsabilità. Infatti oltre al trasgressore potrebbero anche rispondere dell’illecito “i titolari di diritti reali o personali di godimento sull’area, ai quali tale violazione sia imputabile a titolo di dolo o di colpa, in base agli accertamenti effettuati, in contraddittorio con i soggetti interessati, dai soggetti preposti al controllo”. A seguito della segnalazione viene emanata una Ordinanza Sindacale di sgombero e ripristino dello stato dei luoghi anche nei riguardi del proprietario dell’area, se dovesse evidenziarsi una corresponsabilità, anche omissiva, con quella del titolare del veicolo abbandonato.