L’ospedale della Murgia da diversi mesi vive condizione di fortissimo disagio per carenza di personale e per problemi organizzativi. La struttura di chirurgia, dopo la chiusura per qualche giorno a dicembre scorso per carenza di medici, ne sono rimasti in servizio la metà, anche con il supporto di una unità in mobilità all’interno dell’azienda, riesce a svolgere con grande difficoltà il minimo di attività a partire dai turni di guardia per le urgenze-emergenze. Qui il problema si fa molto pesante per la scarsa disponibilità a reperire chirurghi specialisti, per una politica dissennata e di tagli svolta negli ultimi dieci anni. Non solo bisogna aumentare, come ho più volte scritto, il numero di accesso alle specialistiche, ma bisogna aspettare diversi anni prima che il fabbisogno venga soddisfatto, a meno che non si ricorra a specialisti stranieri in particolare a quelli dei paesi dell’Europa dell’Est e questa potrebbe essere la soluzione più efficace. Qualche settimana fa la struttura di cardiologia e UTIC è stata chiusa per contagio da covid. Quasi trequarti degli operatori è rimasto contagiato, qualche paziente è deceduto per complicanze e tutto questo fa emergere forti dubbi sulla sua organizzazione. La CISL FP territoriale in una nota dell’11 scorso inviata alla Direzione Generale sottolineava: “avevamo segnalato che ci giungevano notizie di ricoveri effettuati senza rispettare le procedure previste e chiedevamo il rispetto delle misure di prevenzione, preannunciando che in mancanza si saremmo rivolti ai competenti organi di vigilanza”, “purtroppo, come ben noto, nel reparto Utic Cardiologia da circa 10 giorni si rilevano casi di pazienti positivi…….c’è preoccupazione che contestualmente sono risultati positivi anche numerosi operatori della stessa unità”, “un così elevato numero di contagi, avrebbe dovuto indurre a chiudere il reparto così da consentire un’accurata sanificazione….”. La struttura viene chiusa, forse andava chiusa prima, mettendo tutto il personale in quarantena. E’ stata chiusa l’astanteria ubicata in Psichiatria e utilizzata come area grigia dal Pronto Soccorso, per carenza di personale (alcune unità sono state trasferite alla nuova struttura ubicata presso la Fiera del Levante), sono stati aumentati i posti letto no covid in Medicina e ridotti a 36 i posti letto per pazienti covid, con la chiusura di un’ala da 20 posti letto covid. Dal primo febbraio si è aperta la struttura di Psichiatria, ma ancora non ci sono degenti, nonostante tutto il personale precedentemente trasferito in altre specialistiche dopo la chiusura, è rientrato in servizio nella stessa. E’ un grave spreco di risorse, aprire una struttura, sottraendo personale dove c’è tanto bisogno, senza la presenza dei pazienti, è un chiaro segno di cattiva gestione e di organizzazione. Queste difficoltà, queste carenze che rischiano di diventare croniche vanno affrontate dalla politica regionale con urgenza e bene ha fatto la Sindaca Melodia a segnalarle al governo regionale.
L’OSPEDALE PERINEI VIVE GRANDI DIFFICOLTA’. LA POLITICA DEVE INTERVENIRE.
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