In questo periodo di Covid, secondo me la fascia d’età che sta soffrendo di più è quella tra i 10 e i 18 anni. Ci hanno tolto tantissime priorità di cui prima non potevamo fare a meno e che tempo fa ci sembravano indispensabili. Ci hanno tolto la libertà di poter uscire, di poterci incontrare con gli altri, ma soprattutto la libertà di poterci divertire come prima. La didattica in presenza è stata sostituita dalla DDI (Didattica Digitale Inclusiva), ma a me non piace perché mi distrae molto, mi stanca e non sento quel contatto con i miei compagni. Ma pensando alla mia salute e a quella dei miei cari accetto, in questo momento, questo tipo di scuola. In questo periodo stiamo comprendendo quanto teniamo veramente alle cose perché ne sentiamo la mancanza. La cosa che mi manca di più è stare in compagnia; non solo di amici ma anche di parenti, perché rimanere in casa, solo con la tua famiglia, per mesi è triste; questo credo che lo pensino tutti. Stando in casa tendiamo sempre a stare con i dispositivi elettronici per tenerci in contatto con gli amici e questo danneggia la nostra vista e la nostra mente. Tuttavia i media (tv, radio, stampa) hanno parlato di malati, decessi, anziani, gente senza lavoro, medici, politici, ma nessuno ha parlato di noi ragazzi, di come ci sentiamo e di cosa stiamo vivendo e subendo in questo periodo. Il Covid-19 è una pandemia globale, perciò non mi ritengo l’unica sfortunata a non socializzare più come prima, perché anche gli altri sono nella mia stessa situazione. Nel lockdown, noi ragazzi stiamo sempre soli e studiamo continuamente; mentre all’inizio della quarantena eravamo felici di non andare a scuola, ma non immaginavamo quello che poteva accadere. Spero di lasciarci alle spalle questo brutto periodo facendo sì che questo virus resti solo un brutto ricordo! VI AUGURO BUONE FESTE, IN SOLITUDINE, MA PIENE D’AMORE!
Amelia ANGELASTRO