Curiosità
U pàlljə
Durante i festeggiamenti in onore di S. Maria, la festə də Sanda Marì, nella giornata del 16 agosto, detta della fatuarì, si svolgevano in piazza Duomo la gara del palio e su Corso Federico la “corsa nel sacco”, due divertimenti popolari. II primo, in dialetto altamurano, u pàlljə, è l’albero della cuccagna. In piazza si piantava un palo che, precedentemente, era stato scortecciato, senza appigli, ben levigato. Prima di piantarlo si ungeva di sego o di sapone per ritardare il più possibile il raggiungimento della cima. Su questa veniva fissata una ruota, alla cui circonferenza si appendeva ogni ben di Dio (salsiccia, soppressate, polli, bottiglie di vino, pane ecc.) che costituiva il premio per colui il quale per primo raggiungeva la cima del palo e toccava la ruota, strappando qualcosa. Il popolo si divertiva nel vedere gli sforzi che compivano i concorrenti, i quali, proprio quando stavano per raggiungere la cima, stremati per gli sforzi, allentavano la presa del palo e scivolavano a terra. L’ascesa era difficoltosa a causa del sego e del sapone. La discesa, invece, era velocissima per 1o stesso motivo. Avveniva che, a furia di arrampicarsi da parte dei concorrenti, lo strato di grasso o di sapone si consumava e qualcuno riusciva a raggiungere la meta, appropriandosi di quel ben di Dio che era appeso. Il 16 Agosto era chiamato la dì də la fatuarì, il giorno della stupidità, perché dopo la lunga nottata di festa della sera prima, Sanda Marì, la gente camminava come intontita.
Tradizioni altamurane
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