Ecco che si ripete! Ci risiamo! Non è indifferenza, ma forse qualcosa di peggio, qualcosa di radicato nella nostra mentalità, proiettati, troppo spesso, al self-reference (autoreferenzialità). Perché nessuno degli organizzatori ha pensato a rendere fruibile, per chi ha dei problemi, la conferenza nell’aula consiliare, del 10 maggio 2024 – “Non rubiamo alle nuove generazioni la speranza in un mondo migliore”? (chissà quante altre conferenze sono andate nello stesso modo-sig!). E non è certo colpa dell’Amministrazione comunale che ha trovato le sue soluzioni, per rendere accessibili i propri uffici, anche se non ancora tutti.
Bastava così poco! Bastava far aprire semplicemente la saracinesca in via teatro vecchio, per dare la possibilità di accedere, a chi ha problemi di deambulazione, e partecipare!
Eppure questa conferenza è stata organizzata da chi si occupa per mission, di sociale, degli altri, degli ultimi e di migliorare la qualità della vita nella nostra città, tutti in bella vista: in primis la Diocesi (Ufficio per i problemi giuridici, Ufficio pastorale sociale e del lavoro, Ufficio Scuola), l’ass. URBAN, il MASCI (Movimento Adulti Scout Italiani), Ass. Madre Terra-Sorella Ape, UGCI (Unione Giuristi Cattolici Italiani), Associazione Avvocati “Santoro Passarelli”, UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnati Medi), ACI (Azione Cattolica Italiana), quale miglior parterre che si occupa di inclusione è più credibile?
E invece? Niente! Ce ne fosse stato uno che ci abbia pensato! Allora, hai voglia a fare spot, tra l’altro bellissimi comunicativamente, per dare alla chiesa cattolica l’8×1000, avete tutti le braccia abbastanza lunghe per abbracciare il mondo e troppo corte per chi vi sta vicino. Dove è finito quel: “…è di più!”.
C’è poco da fare fino a quando un problema non lo vivi dal di dentro, non avrai mai la lungimiranza di pensare all’altro in difficoltà.
Che delusione! Anche da coloro che si dichiarano paladini dell’inclusione, sono tutti scivolati inesorabilmente sulla buccia di banana.
Non serviranno le scuse, ci vuole un cambio di passo e non solo a parole. Come diceva un cantante “…affronterò la vita a muso duro, un guerriero senza Patria e senza spada, con un piede nel passato e lo sguardo dritto aperto nel futuro”. Che queste poche parole siano da monito per tutti coloro che organizzeranno eventi a qualunque livello: “non pensate ad autocelebrarvi, siate veramente attenti e inclusivi”.
Marcello Vitale