Ad Altamura è la Confconsumatori che si occupa dei ricorsi per il rispetto delle liste d’attesa.
La cura antiliste di attesa nonostante lo stanziamento di diversi milioni da parte del Governo, non ha prodotto risultati tangibili, le Regioni restano in affanno, i numeri son impressionanti. Quasi 9 milioni di italiani si sono indebitati per curarsi, infatti devono scegliere tra garantire la propria salute o arrivare a fine mese e poi c’è chi attende un tempo infinito e chi può è costretto a rivolgersi al settore privato. Le liste d’attesa continuano ad allungarsi sempre di più, ci sono meno medici e meno infermieri e anche meno ospedali. Che la sanità pubblica sia arrivata al limite lo sa bene chi deve ricorrere a visite specialistiche, sempre più difficili da ottenere con il SSN nei tempi previsti per legge. Secondo in dati nazionali dell’Osservatorio Nazionale Welfare e Salute (ONWS) una visita cardiologica priorità B, da fare entro 10 giorni è garantita in Emilia Romagna, nel Lazio la tempistica è rispettata all’80%, in Liguria al 19%, a Napoli al 61%, in Puglia al 30%, in Piemonte è garantita al 50%. I tempi si allungano per gli accertamenti diagnostici TAC, Risonanza Magnetica e ecografie e chi ne ha bisogno ricorre al privato, la metà dei cittadini è disposta a pagare anche indebitandosi.
Secondo lo studio di Facile.it nel 2023 sono aumentate del 6,6% le richieste di finanziamento per le spese mediche, curarsi sta diventando sempre più costoso e mette sempre più in difficoltà le famiglie, soprattutto quelle con reddito inferiore a 15 mila euro l’anno, il 34% di queste si è dovuta rivolgere al privato per aggirare le liste d’attesa. In molti non sanno cosa fare secondo la legge 124/98: se i tempi di attesa previsti dal codice espresso con una lettera dal medico sulla ricetta, non vengono rispettati, bisogna fare una raccomandata o mandare una pec (posta elettronica certificata) al RULA (Responsabile unico liste di attesa) che ogni ASL ha in dotazione e per conoscenza alla Direzione Generale avvertendo che vi rivolgete al privato e per questo chiedete il rimborso a carico del SSN. Questi ricorsi vengono fatti dalle associazioni che si occupano della difesa dei diritti dei cittadini. Nella nostra città è la CONFCONSUMATORI ubicata in via Giandonato Griffi 14 (angolo Corso Umberto I) che si occupata di questi ricorsi. La carenza di personale sanitario in Italia è ormai cronica, sono 97,4 ogni 10 mila abitanti l’Austria ne ha 37 in più, i nostri medici hanno un’età media molto alta, gli over 55 anni sono più della metà e spesso preferiscono andare all’estero dove sono pagati di più, vengono trattati meglio dal punto di vista dei turni, vengono rimborsati per le spese di viaggio verso la struttura e soprattutto quando hanno bisogno di esami anche strumentali o visite specialistiche, vengono soddisfatti, al contrario delle nostre strutture che fanno grandi difficoltà quando un lavoratore chiede un controllo specialistico, spesso omettendo la tutela della salute dei lavoratori e il principio che la stessa deve partire da chi fa assistenza per prevenire assenze per malattie che incidono fortemente sui turni di lavoro. Tra il 2020 e il 2022 sono emigrati quasi 180 mila professionisti, 131 mila medici e 48 mila infermieri. Per questo motivo si vanno a cercare all’estero, infatti la Regione Lombardia sta cercando tra i 400 e i 500 professionisti in Sud America, solo per Milano ne servirebbero 2000.