Presentato presso il Palazzo di Città un progetto promosso dall’A.Ma.R.A.M. A.P.S. “Io non resto a guardare” teso a promuovere l’inclusione scolastica e sociale e a sviluppare quella cultura del volontariato che ci mette a contatto con la fragilità da cui nessuno può ritenersi immune.
Una Sala Consiliare gremita di giovani, rappresentanti di associazioni coinvolte, figure professionali, uditori sensibili al tema, rappresentanti istituzionali dell’ambito amministrativo e scolastico è stato lo scenario eloquente per la presentazione del progetto “IO NON RESTO A GUARDARE” promosso dall’ A.Ma.R.A.M. associazione malattie rare dell’Alta Murgia e finanziato con l’avviso regionale Puglia Capitale Sociale 3.0. L’ A.Ma.R.A.M. costituitasi nel 2014 in Altamura, si è ampliata con le attività solidali del volontariato costruendo una rete di comunicazione con enti ospedalieri ed istituzioni. Lo stesso presidente Enzo Pallotta nel saluto introduttivo e con manifesta soddisfazione ha dichiarato che l’associazione ha stipulato protocolli di intesa con l’ospedale “Casa sollievo della sofferenza” di San Giovanni Rotondo e con l’ospedale “San Raffaele”di Roma,il loro raggio d’azione si è diffuso a livello internazionale come gli Stati Uniti ed altre Nazioni. L’ A.Ma. R.A.M. si prefigge di sensibilizzare l’opinione pubblica diffondendo informazioni utili attraverso convegni, seminari, dibattiti pubblici e realizzando una serie di attività atte a migliorare l’assistenza socio-sanitaria delle persone fragili. E’ superfluo dire quanto sia importante per il territorio un’associazione pronta a venire incontro alle varie difficoltà delle famiglie che vivono situazioni delicatissime, lo ha ribadito il vice sindaco Angela Miglionico e lo ha confermato Maria Rosaria Siconolfi in rappresentanza della Regione sostenendo e valorizzando il lavoro del Terzo Settore. La presentazione dell’intero e complesso progetto è stato affidato alla sua referente nonché ideatrice dott.ssa Cinzia Decandia una delle competenti figure professionali presenti all’interno dell’associazione.
Con un linguaggio chiaro, intriso di profonda sensibilità e non esente da visibilissime tracce emotive, la dott.ssa Decandia ha percorso le linee guide di un progetto che vedrà impegnate famiglie, studenti, caregiver, imprese locali, associazioni, parrocchie in un arco di tempo che va da ottobre 2023 ad aprile 2024. “IO NON RESTO A GUARDARE” nasce con il desiderio di un approccio alla fragilità a tutto tondo insistendo sulla cultura del volontariato aperta a tutte le fasce d’età e in particolare ai giovani. Tutte le attività ruoteranno presso il quartiere di Via Parisi/Corato di Altamura e si svolgeranno negli istituti scolastici collaboratori, I.T.T Nervi-Galilei, scuola secondaria di primo grado “Ottavio Serena” , scuola primaria “Madre Teresa di Calcutta” e nelle parrocchie di quartiere. Step by step si realizzeranno work discussion, laboratori teatrali, attività ludiche per scoprire il piacere di stare insieme, workshop tenuti anche da associazioni che hanno deciso di supportare il progetto e quindi di collaborare concretamente formando una rete : La Meridiana(masseria didattica e sociale), Autism Friendly, Coordinamento Donne ACLI, Urban, Mura Crea e MuraPlay, Agesci, Gruppo Volontariato vincenziano. Molto coinvolgenti alcuni Workshop “ Rivivere gli spazi e riviverli insieme”come rendere gli spazi di condivisione più fruibili e piacevoli, un workshop al femminile “Donne e fragilità,il coraggio di condividere”sottolineerà ancora una volta come le donne sono in prima linea sulla strada del dolore , la solidarietà femminile può smussare tratti ispidi di quotidiani spesso insostenibili e lo si fa in punta di piedi.
Un’ idea brillante questo progetto attenzionato dalla Regione Puglia proprio in virtù di finalità etiche trasferitesi in una miriade di attività atte a promuovere in primo luogo relazioni che includono tutti in quella fratellanza universale di cui spesso ci dimentichiamo. Quando comprenderemo che la fragilità fa parte della nostra essenza così come la forza non sarà così difficile immedesimarsi nelle storie altrui , storie che sembrano lontane ma che in un attimo ci possono attraversare. La fragilità ci accomuna, brava spesso nel camuffarsi sotto spoglie austere ma sempre riconoscibiissima.
Il poeta Gibran ci rammenta che “noi non siamo che fragili atomi nel cielo dell’infinito e non possiamo che obbedire e conformarci al volere della Provvidenza”. Agurando un buon lavoro a tutti mi piace concludere con uno stralcio della bellissima riflessione di don Peppino Creanza ospite in rappresentanza del Vescovo Ricchiuti “Tutti siamo della stessa dignità. Chi percepisce di essere povero e fragile, chi si è lasciato ferire,aiutando gli altri guarisce le sue ferite, le sue fragilità”.
Grazia Lorusso