La Puglia vuole essere protagonista della transizione digitale e le Pmi (piccole e medie imprese e industrie) vogliono giocare un ruolo rilevante. Opportunità ma anche problemi in un mercato globale in cui rischiano di essere fagocitate dai grandi player multinazionali. Sono i temi affrontati oggi nella Camera di commercio di Bari nel convegno organizzato da CONFAPI Bari BAT e da Unimatica CONFAPI, in collaborazione con l’Ente camerale, sul tema “Transizione digitale. Opportunità e rischi delle PMI in un mondo che cambia velocemente“.
In Puglia, al 2022, le imprese registrate del settore Ict sono 7.839, con tendenza in crescita sia per numero imprese che di occupazione (nel 2021 erano 16.894 gli addetti, +8,9% rispetto all’anno precedente). Il 96,2 per cento delle imprese pugliesi ha forza lavoro nella fascia 0-9 addetti. Grande dinamismo ma nel contempo forte frammentazione.
L’incontro è stato aperto dal vice presidente della Camera di commercio Pietro Piccioni.
Dichiarazioni dei relatori
Nicola Plantamura, presidente CONFAPI Bari BAT: “Ogni giorno le nostre aziende dell’ICT si trovano a competere in scenari che mutano repentinamente. Ci troviamo in presenza di grandi cambiamenti in pochissimo tempo, la reazione al cambiamento deve essere sostenuta dalle risorse umane aziendali. Il mondo che ci circonda vuole tutto e subito con il meglio che la tecnologia disponibile. A questo si aggiunge la concorrenza della Grande Impresa. In Puglia l’arrivo di diverse Grandi Imprese porta di per sé grandi vantaggi per il territorio, ma allo stesso tempo, il rischio di fare terra bruciata intorno alle PMI che operano nella stessa nicchia di business è alto. Nel caso dell’ICT i grandi accordi nazionali CONSIP e gli accordi quadro regionali nei fatti hanno ridotto una offerta di bandi gare per lo sviluppo di sistemi informativi, a cui potevano partecipare le PMI lasciando un solo dialogo tra la gli Enti Pubblici e poche grande imprese. Per superare questi elementi di crisi, serve favorire un sistema competitivo delle PMI. Un metodo possibile è favorire l’aggregazione funzionale delle stesse”.
Giorgio Binda, presidente Unimatica CONFAPI: “Le aziende informatiche e tecnologiche devono essere all’avanguardia delle innovazioni inserite nei contratti di lavoro. La flessibilità lavorativa, l’adozione di tecnologie emergenti, la tutela dei diritti digitali, l’apprendimento continuo, la sostenibilità ambientale e la promozione del benessere ed un rinnovato modo di vedere ed intendere la premialità sono solo alcune delle innovazioni che possono tutelare sia i lavoratori che gli imprenditori. Implementando queste disposizioni, possiamo creare un ambiente lavorativo equo, sostenibile e propizio alla crescita sia a livello individuale che aziendale. Le aziende di Confapi Unimatica, in generale le piccole e medie industrie del sistema Confapi, ma anche del sistema Italia, sono famiglie allargate, dove il benessere dei lavoratori crea il successo degli imprenditori”.
Angelo Giuliana, direttore generale del Centro di Competenza Meditech 4.0: “La transizione digitale rappresenta per le PMI un’indispensabile occasione di crescita. Accrescere la propria competitività anche attraverso il ricorso alle tecnologie abilitanti è un imperativo a cui è impossibile sottrarsi. Questa rivoluzione delle metodologie produttive va, però, governata e guidata. Il ruolo dei Centri di Competenza riconosciuti dal MIMIT, come Meditech 4,0, è proprio quello di accompagnare le realtà produttive in questo processo, grazie a un ampio ventaglio di servizi: dai Bandi per l’Innovazione, che stanziano risorse per i progetti più promettenti, alla possibilità di provare le tecnologie prima di effettuare investimenti in proprio. Le nostre sedi sono un punto di riferimento per le aziende pronte ad abbracciare questa trasformazione”.
Salvatore Latronico, presidente Distretto Informatica: “La Puglia vive un momento di grande dinamicità nel settore Ict. Perché questo contesto favorevole si tramuti in ricchezza, ovvero fatturato prodotto sul territorio e posti di lavoro stabili nel tempo, è necessario impostare una strategia di sviluppo e politiche industriali che vedano al centro non solo il tema dell’ innovazione ma lo sviluppo del mercato. Bisogna aiutare le nostre imprese ad andare sul mercato, sviluppare campioni locali dell’ICT che abbiamo la massa critica per competere globalmente, e abbiano sul territorio i propri centri decisionali e i laboratori di ricerca, che sostengano la filiera ICT pugliese ricca di competenze e fatta soprattutto di PMI. Vi è poi il tema delle risorse. Uno dei grandi problemi è la dispersione che per certi versi è fisiologica e sulla quale poco si può fare. Bisogna invece porsi l’obiettivo di attrarre risorse, fare in modo che la Puglia diventi una meta di studio e lavoro e non solo una attrazione turistica”.
Inoltre Vito Macina, digital specialist del Pid Bari, ha presentato le attività del Punto Impresa Digitale, attivo dal 2018. In questi anni ha organizzato 150 eventi con le imprese del settore. Fondi pari a 2 milioni di euro sono stati erogati alle imprese per progetti di innovazione digitale con i bandi voucher i4.0.
Le conclusioni sono state affidate al vice ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, collegato in remoto. L’esponente di Governo ha concordato sull’importanza della formazione, nel contesto della “rivoluzione” in atto.