Ovazione per la bravissima monologhista nostra concittadina DANIELA BALDASSARRA presso il Teatro Mangiatordi con uno spettacolo più unico che raro “Paolo e Francesca, ipotesi semiseria”. Una rilettura comica del V Canto dell’Inferno dantesco che mira a raccontare la realtà del nostro tempo e le trasformazioni dei rapporti uomo-donna in una modalità singolare che la rende portavoce brillante, poliedrica, coinvolgente e consapevole delle tematiche di genere.
Si sono spenti i riflettori sul Mese delle Pari Opportunità alla sua V edizione, ricco di iniziative che mettono al centro il ruolo delle donne in tutti gli ambiti con le conquiste raggiunte e con molte battaglie ancora da vincere. Molte associazioni hanno apportato il loro valido contributo arricchendo il territorio di momenti di riflessione critica circa le tematiche di genere. L’onestà intellettuale però consiste nell’ammettere che c’è sempre un evento che emerge, che colpisce, che resta nella memoria e in questo caso particolare , la mia affermazione dovrebbe inorgoglirci perché mi riferisco al grande successo teatrale della nostra concittadina Daniela Baldassarra. Vorrei esprimere un plauso particolare al Centro Antiviolenza “LiberaMente” per la felice intuizione di invitare un’attrice così nota in materia di parità, differenze di genere e quant’altro e per la location scelta per lei. La dott.ssa Lucia Rifino, presidente di LiberaMente nella sua presentazione ha sottolineato che il Centro è costituito da un’equipe multispecialistica di figure professionali di sole donne che operano al fine di tutelare e promuovere i diritti e l’empowerment delle donne che possono usufruire gratuitamente dei servizi nel rispetto dell’anonimato. Non è la prima volta per me scrivere di Daniela Baldassarra, scrittrice, regista, monologhista teatrale ,autrice di testi teatrali che hanno visto numerosi riconoscimenti letterari nazionali e internazionali, ricordiamo tra i più prestigiosi quello intitolato ad Andrea Camilleri per un testo sull’ Alzheimer, ma il carisma di questa donna straordinaria è tale che mi permetterà ogni volta di passeggiare nel vocabolario e incontrare aggettivi che sempre meglio possano descriverla. E non è facile con chi della parola detta o scritta è maestra, con chi delle parole si nutre attraversando capolavori della letteratura trasformandoli in frammenti di vita quotidiana. Quando la si ascolta si resta calamitati dalla leggiadria con cui riesce a sdoppiarsi sulla scena, un attimo è la dotta conoscitrice di Dante che aleggiando tra i suoi versi e filtrando personaggi e azioni sembra aggirarsi anch’essa tra i lussuriosi ponendo le sue domande ,un altro attimo è un prototipo di donna del terzo millennio con le sue solitudini, i suoi drammi, i suoi desideri repressi.
Il palcoscenico come scenario di dualismo temporale con fragilità diverse accomunate da una parola “amore”, “quell’amore che a nullo amato amar perdona” che vede Paolo e Francesca vagare insieme accoppiati nel cerchio dei lussuriosi e quell’amore “malato” che cresce tra disperazione, solitudini, violenza, praticamente forme distorte di amore .Circa due ore di monologo hanno attenzionato gli spettatori sulla trasformazione dei rapporti uomo-donna, gli stereotipi di genere, la superficialità della vita di coppia, la sessualità priva del suo significato più profondo ,il tutto mixato da una comicità brillante, simulazioni tragi-comiche del privato e un gran coinvolgimento del pubblico. Per me Daniela Baldassarra è una delle voci più autentiche nel lanciare messaggi educativi circa la parità di genere, il rispetto di coppia , nel ricordare ai giovani di uscire da internet perché “L’amore fa sempre rima con fiore” bisogna coltivarlo con cura e il suo modo sui generis di declinare cultura, sensibilità, ironia, comicità, simpatia ne fanno una vera attrice di talento, una fuoriclasse. Lo spettacolo ha avuto un epilogo inaspettato, il legame alla sua città è così forte che non è riuscita a nascondere l’emozione ammettendo di recitare per la prima volta in un teatro ad Altamura , strano a dirsi per chi calca le scene in tutta Italia.
Una lunga standing ovation e passaparola di gratificanti commenti hanno commosso la meravigliosa ospite che ha salutato la sua Altamura con parole bellissime “La nostalgia è un sentimento anarchico e ribelle. Si va in giro per il mondo sempre assetati di novità, per poi ritrovare se stessi nell’odore della colla del calzolaio e nel cancello verde del primo asilo. E’ l’origine che torna a noi, che torna in noi e che decide l’appartenenza”.
Grazia LORUSSO