CON UNA LETTERA PIATTA SENZA UN MINIMO DI AUTOCRITICA. “UNA CRISI MATURATA IN MIA ASSENZA NON AVENDONE RESPONSABILITA’ POLITICA”.
La prima volta si dimise nell’estate scorsa, dalle dichiarazioni sembrava la fine di quella maggioranza, ma dopo qualche settimana si costruì una nuova maggioranza, imbarcando un consigliere di opposizione e ritirò le dimissioni. Eppure aveva dichiarato che mai avrebbe consentito una maggioranza diversa da quella votata dai cittadini. Nella lettera di dimissioni, che abbiamo pubblicato, si dichiara non responsabile della crisi che si è determinata per sua assenza, ricordo per motivi di salute. Nessun accenno alla litigiosità della coalizione, alle fratture interne al suo movimento, con l’allontanamento di uomini di grande peso politico, che avevano costruito quel movimento in questi ultimi dieci anni e che avevano contribuito a farla vincere. Come pure nessun accenno a centinaia di giovani e meno giovani che si sono allontanati perché delusi dal mancato rapporto di confronto interno sulle scelte e gli obiettivi mai raggiunti. Ci sono stati tre rimpasti frutto non di una esigenza di cambiare con uomini più affidabili e capaci, ma di una crisi interna alla maggioranza e l’ultima, quella del mese scorso è stata causata dal suo stesso movimento. Su queste questioni tornerò, come tornerò a parlare da cittadino che l’ha sostenuta del suo fallimento, di una città che non è stata cambiata, che il cambiamento non può essere riconducibile alla partecipazione a bandi per attingere finanziamenti per rigenerare la città. Partecipare a quei bandi per attingere finanziamenti è ordinaria amministrazione, il cambiamento sta in quei progetti e obiettivi promessi di una città più verde, con meno cemento, a dimensione umana. Ora vi racconto quanto è successo nell’ultimo consiglio comunale, da cui si evincono le cause della crisi.
L’ultimo consiglio comunale è stato da situazione kafkiana, paradossale, dove tutto sembra indelebile, senza reazione, senza una presa di posizione definitiva e risolutiva. L’ambientazione dello spettacolo è surreale, la maggioranza non c’è, non c’è la Sindaca per motivi di salute, non ci sono gli assessori, ne è presente solo una. Tutti gli attori richiamano al senso di responsabilità(dovrebbe essere il segno della nobiltà della politica) dai banchi della ex maggioranza, la Sindaca con un suo comunicato invitando il consiglio ad approvare provvedimenti per il bene della città, dal PD che non si è presentato al precedente consiglio in attesa che i conflitti si risolvessero all’interno dei soggetti che li hanno causati, ma che si presenta incompleto (due consiglieri erano assenti) all’ultimo, con il dichiarato obiettivo di contribuire a far approvare gli ordini del giorno. Dall’opposizione il senso di responsabilità viene richiamato come invito ai dissidenti a presentare per iscritto le dimissioni da consigliere per sciogliere il consiglio comunale. Il dibattito in consiglio. Il gruppo di ABC-GIF(il consigliere Calabrese) ha motivato la crisi in due punti. Il primo nell’aver disatteso da parte della giunta gli emendamenti votati nell’ultimo assestamento di bilancio, non adeguando il piano biennale di acquisto forniture e servizi. Il secondo nell’aver deciso di acquistare (in delibera si parla di atto di indirizzo) 1000 mq di un immobile(da utilizzare come ufficio anagrafe) senza confronto e condivisione. Il clima si è arroventato con le affermazioni del consigliere Castoro di Lista Più:”da quei banchi una settimana prima il gruppo ABC ci mandò l’avviso di sfratto sull’area mercatale, dove ci sono interessi,dove di qualcuno pur sono da espropriare, quindi da pagare”. Ricordo che alcuni mesi fa fu bandito un avviso pubblico per individuare l’area e arrivarono offerte ritenute dall’amministrazione non idonee. La risposta di Rella di ABC non si è fatta attendere. “Negli obiettivi forniti dalla giunta ai dirigenti nel marzo 2022 non vi era nessun acquisto, ma la valorizzazione della porzione immobiliare di proprietà del comune della struttura polifunzionale di via IV Novembre. A questo fa seguito la programmazione della triennale delle opere pubbliche, in cui è specificata l’opera da realizzare per gli uffici demografici sul suolo di proprietà comunale. La proposta dell’impresa per l’acquista dell’immobile del 12 agosto(quindi successiva)….”Un atto di indirizzo che non doveva dare la giunta, secondo il regolamento del patrimonio adottato ad aprile, ma il consiglio comunale..Bisogna fare chiarezza,altrimenti sorgono dei dubbi e dubbi legittimi. Perchè difronte alla carte truccate io mi spavento e ho necessità di chiarezza, chiarezza che non c’è stata, nemmeno quando i nostri assessori hanno abbandonato i lavori della giunta”. “…Noi siamo qui per salvaguardare gli interessi della comunità, va bene la revoca, auspichiamo la revoca di quella delibera,ma siamo consapevoli che si tratta di fratture insanabili”. L’opposizione(consigliere Laterza di F.I.) dopo queste gravissime dichiarazioni,chiede al segretario di inviare documenti e registrazione alla Magistratura. Rella rettifica e replica che “non ci sono profili di illiceità, c’è qualche problema di illegittimità(n.d.r da considerare come atto nullo)”. La richiesta di invio dei documenti alla Magistratura rimane ancora punto fermo. Il clima si fa ancora più kafkiano, quando l’opposizione presenta una richiesta con firme di un consiglio comunale nella quale discutere la proposta di mozione di sfiducia alla giunta Melodia, approvata dall’intero consiglio. Le dimissioni della Sindaca hanno finalmente detto la parola fine di questa sceneggiata di bassissimo profilo.
MIchele Lospalluto