Il 25 di settembre si sono tenute le attesissime elezioni politiche. La coalizione del centrodestra ha vinto nettamente e la leader più suffragata, per la prima volta donna, è stata Giorgia Meloni presidente del partito Fratelli d’Italia con il 26,24% dei voti. Il centrodestra vince le elezioni con l’affluenza più bassa di sempre, infatti le code e l’affollamemto dei corridoi delle sedi elettorali sono stati smentiti dai dati statistici. Quasi 6 italiani su 10 si sono recati alle urne, la percentuale degli astenuti al voto è pari al 36%, stabilendo un nuovo record negativo; nel 2018 gli astenuti al voto coprivano il 27% della popolazione italiana. Un risultato alquanto preoccupante ed imbarazzante per le elezioni politiche che registravano un’attività maggiore rispetto alle amministrative ed europee
Allora, cosa blocca gli italiani?
Ma vediamo nel particolare la nostra città , anche Altamura ha registrato un nuovo record negativo alle elezioni politiche rispetto al 2018. Alle elezioni 2022 su 54.789 elettori solo il 59,62% (32.664) ha votato, mentre la percentuale degli astenuti è salita al 40,38% (22.125), nel 2018 gli astenuti erano 13.573 su 53.650 elettori. Il crollo della partecipazione al voto è un dato epocale, molto più della vittoria della destra di Giorgia Meloni.
Racconta di una rabbia e disillusione nei confronti della politica di buona parte della popolazione italiana. È paradossale come nessun partito e nessun leader è stato in grado di attrarre e rappresentare un terzo dell’elettorato, a differenza di quanto accadde tra il 2013 e il 2018 con l’exploit del Movimento Cinque Stelle e della Lega, o nel 1994 con la nascita di Forza Italia. Quel vuoto ci deve spaventare perché racconta quanto capitale politico sia stato dissipato in dieci anni a vellicare la pancia del Paese con promesse impossibili, a chiamare salvatori della patria a prendere decisioni impopolari, a formare grandi coalizioni affinché nessuno se ne prendesse la responsabilità, e a fare la gara tra gli stessi appena si parlava di campagna elettorale.
Con tutto questo, tutti i partiti sono chiamati a fare i conti, quelli che hanno vinto e quelli che hanno perso. E non c’è sfida più difficile di questa. Perché i vuoti in politica si riempiono in fretta. Ed è da quei vuoti che prendono forma gli incubi peggiori. Il vuoto non è formato solo da giovani che “non ne vogliono sapere di politica” ma anche da adulti sfiniti dalle continue pappardelle che ascoltano ormai da anni.
Caterina Disabato