SALARI I PIU’ BASSI D’EUROPA, SANITA’ INEFFICIENTE E PRIVATIZZATA, GIOVANI E DIVARIO TRA NORD E SUD FUORI DA OGNI PROGETTO, COME L’AMBIENTE LA SICCITA’ E LO SPRECO DELL’ACQUA, LE CARCERI GLI EMARGINATI. LA GRANDE ASSENTE LA CULTURA.
Questa campagna elettorale si presenta con delle novità. E’ la prima volta nella storia che si fa campagna elettorale in piena estate, mentre una parte consistente degli elettori sta al mare o in montagna, per la prima volta i giovani di 18 anni votano per eleggere anche i senatori, i parlamentari eletti, senatori e deputati saranno 600, rispetto ai 945 delle legislature precedenti. Si vota, non è la prima volta prima della scadenza elettorale, peculiarità atavica del nostro paese. Quello che mi colpisce di più al di là di alcune specificità, è l’assenza di alcuni temi dal dibattito elettorale e quindi dai programmi. I salari. I salari dei lavoratori italiani in particolare le fasce giovanili, secondo i dati Eurostat sono i più bassi d’Europa da oltre 30 anni, anzi sono diminuiti del 3% circa, mentre nel resto d’Europa sono aumentati dal 30% al 45%. Non esiste una legge sul salario minimo come approvata recentemente in Germania e in Spagna. Con l’inflazione a quasi il 9%, diminuisce il potere di acquisto dei salari, in particolare quelli più bassi e aumentano le disuguaglianze. Il tasso di disoccupazione giovanile è del 23,1%. La fuga dei giovani all’estero. Tutti parlano sui giornali dei problemi dell’immigrazione clandestina che affligge i paesi del sud ed in particolare il nostro. Si parla pochissimo o per niente del problema tutto italiano, della fuga dei giovani verso l’estero. Dai dati dell’ISTAT del 2021 si evince che nel 2019 si sono registrati circa 122 mila trasferimenti di giovani all’estero. La politica, invece si occupa solo di come attirare il voto giovanile, senza riempirlo di contenuti. Il divario Nord-Sud. Questo divario è un grande ostacolo per il futuro di molti giovani, che continuano a cercare il lavoro fuori dal proprio territorio, come hanno fatto i loro padri nel secolo scorso. Quella divisione economica tra Nord e Sud dopo il 1861, non ha mai trovato un definitivo superamento, determinando una grande fragilità di nazione. “Da quanto tempo non si sente più parlare di Questione Meridionale? Del Sud con i suoi problemi antichi e nuovi, del suo eterno contenzioso con l’Italia unita? Ma da quando tempo anche tutto il Paese non parla più del suo futuro? E non si interroga su cosa vuole diventare, sui suoi interessi nel concerto europeo, sulla propria identità politica?” Queste sono alcune domande che si pongono i due autori del libro, che vi consiglio di leggere, “Una profezia per l’Italia”, Ernesto Della Loggia e Aldo Schiavone. La Banca d’Italia nel rapporto annuale sul tema, sottolinea che il divario si è ampliato nel decennio 2010-2020. L’istituto centrale sottolinea che “la questione meridionale è diventata ancor più chiaramente parte di una più ampia questione nazionale. Il settore privato già fortemente sottodimensionato rispetto al peso demografico dell’area, si sia ulteriormente contratto e presenti ora una composizione ancora più sbilanciata verso attività produttive a minore contenuto di conoscenza e tecnologia e a più bassa produttività”. Con l’autonomia differenziata il divario aumenterà. La sanità. Secondo gli ordini professionali dei medici e degli infermieri, mancano in Italia 40 mila medici e 63 mila infermieri. I requisiti minimi prevedono un infermiere ogni sei pazienti, oggi in servizio c’è un infermiere ogni 20 pazienti e nelle RSA i rapporti sono uno a 40 pazienti. Nonostante la forte carenza di medici e infermieri si continua a selezionare a numero chiuso l’accesso alle Università. Le liste di attesa si allungano, i tempi per le prestazioni si accorciano fortemente se vengono richieste a pagamento(intramoenia e extramoenia), creando la peggiore e disumana disuguaglianza sul diritto alla salute. Ambiente e siccità. Il sostegno pubblico ai combustibili fossili raddoppia e scorda il clima. Lo spreco dell’acqua che arriva a percentuali del 40% per reti colabrodo, per pozzi non censiti, per riuso al lumicino, accentuano il problema della siccità. Per ammodernare le condutture per uso civile occorrerebbero 60 miliardi, il totale dei fondi del PNRR è di 4,3 miliardi. Attualmente il 40% delle risorse si perde.Per la mancata depurazione fogniaria paghiamo 60 milioni l’anno di sanzioni europee. Le carceri. Aumentano i suicidi in carcere, ad oggi sono 59, mai negli ultimi decenni un numero così alto. Il sovraffollamento una della cause, rendi i detenuti solo numeri, ma sicuramente c’è bisogno di una riforma che renda meno afflittiva e più umana la pena. La cultura. Stendiamo un velo pietoso. Avrebbe dovuto essere il centro della politica perla crescita e lo sviluppo del nostro paese,ma è una parola mai pronunciata. Michele Lospalluto