Abbiamo rivolto alcune domande al Prof. Peppino Dambrosio autore del saggio storico “Gli altamurani e la resistenza”. Le risposte sono state alquanto illuminanti e istruttive.
A oltre 70 anni dalla fine della guerra la resistenza, i partigiani cosa rappresentano e come vengono percepiti dalle nuove generazioni?
La resistenza è una pietra miliare della nostra storia e ha determinato la nascita della democrazia nel nostro paese. Quell’esperienza di quasi ottant’anni fa, difficile, romantica, coraggiosa, è la cosa migliore che abbiamo e va salvaguardata. Con la scomparsa, per ragioni anagrafiche, di quasi tutti i protagonisti la memoria di quegli eventi tende ad affievolirsi, ed è importante tener desta l’attenzione. Le passate generazioni e la nostra hanno assolto a questo compito ma è indispensabile passare il testimone alle nuove generazioni. I giovani, in generale, sanno poco di quel periodo. Purtroppo nelle scuole, aldilà di qualche insegnante più sensibile, quel periodo della storia italiana viene appena sfiorato, complici i luoghi comuni che si sono sedimentati sui partigiani.
Come nasce questo libro e con quali obiettivi?
Il libro nasce dalla voglia di conoscere e far conoscere il contributo degli altamurani alla resistenza e alla lotta contro il fascismo, il loro vissuto, le loro esperienze, le loro ansie, le loro storie. Erano giovani, persone normali che, nel momento più drammatico della storia italiana, non si sono tirati indietro e hanno messo in gioco la propria esistenza. Persone comuni che svolgevano i più disparati mestieri: contadini, carrettieri, muratori, calzolai, ma anche liberi professionisti, impiegati, artigiani, militari di carriera, carabinieri e studenti.
Nel libro presenti delle schede sui partigiani altamurani. Questa è un’altra faccia della città che forse in pochi conoscevano. Come ci sei arrivato? Emozionante è stata la testimonianza dei parenti alla presentazione del libro.
Attraverso un lavoro di ricerca, per la prima volta, si traccia un quadro preciso degli altamurani che militarono nelle diverse formazioni partigiane in Italia e in altre nazioni europee (Jugoslavia, Grecia, Albania). Fondamentale è “la resistenza senz’armi” degli IMI (Internati Militari italiani): migliaia di soldati e di ufficiali del Sud vengono internati nei campi di concentramento tedeschi in Germania o in Polonia rifiutandosi di aderire all’esercito della Repubblica sociale italiana. L’elenco è corredato da schede anagrafiche desunte dall’Archivio di Stato Centrale che danno informazioni utili a chi voglia procedere con ulteriori approfondimenti. I risultati della ricerca smentiscono un luogo comune, protrattosi nel tempo, sull’esiguo numero di partigianimeridionaliche militano in prima fila sulle Alpi, sugli Appennini e con incarichi di primo piano. È indispensabile tutelarne la memoria, i parenti sono i primi custodi di questo immenso patrimonio!
Quale rapporto c’è stato tra partigiani baresi e quelli altamurani? È corretto come si è detto alla presentazione chiamarli patrioti e non partigiani?
I rapporti tra i partigiani baresi e altamurani e, in generale pugliesi, si consolidano nei luoghi in cui si pratica la resistenza. Molti fsnno tesoro della lezione degli antifascisti storici e in particolare quella di Tommaso Fiore.
Nel linguaggio di quel periodo vengono usati perlopiù altri termini per indicare i partigiani: «ribelli», «fuorilegge», nei documenti alleati si parla di «patrioti». Nei corsi di antifascismo che si impartiscono in montagna il paragone con il Risorgimento viene spontaneo: il soldato tedesco è paragonato all’austriaco delle guerre di indipendenza, molti condannati a morte nelle loro ultime lettere citano Mazzini, le bande armate comuniste sono chiamate Brigate Garibaldi. Per cui è sicuramente corretto definirli «patrioti». Il richiamo al Risorgimento è appropriato sia storicamente che geograficamente. A distanza di appena un secolo dall’’Unità, l’Italia risulta, ancora una volta, divisa: ci sono due governi uno al Nord e l’altro al Sud. Un nuovo Risorgimento, quindi, si rende necessario.
Michele Lospalluto