Con la pandemia il traffico delle droghe non si è fermato. Aumentano i morti per overdose da cocaina. E cambiata la geopolitica delle droghe. Lo afferma in questa intervista il dott. Salvatore Giancane medico dirigente presso il SERT, Servizio tossicodipendenti di Bologna, tossicologo. E’ uno dei massimi esperti di droghe nel nostro paese. Ha scritto libri sul tema e sul traffico e la provenienza delle diverse sostanze stupefacenti. Ha studiato ad Altamura presso il Liceo Scientifico, ma è nato in provincia di Lecce.
Con la pandemia il consumo di droghe è diminuito? Sono diminuite anche le emergenze?
E’ diminuito il traffico soprattutto il primo anno di pandemia. Dopo i trafficanti si sono organizzati. Era difficile trovare sul mercato tutte le droghe. Ci sono stati racconti sui giornali in cui i tossicodi
pendenti fermati per il lockdown, giustificavano l’infrazione del divieto con la necessità di procurarsi la droga. Prevalgono in quel periodo alcuni tipi di traffico come l’eroina, che veniva trasportata nella pancia dei cosiddetti “ovulatori”. Hanno più possibilità di viaggiare, provengono dall’Africa e partano un Kg. un kg. e mezzo nella pancia e non hanno avuto difficoltà. Ora la disponibilità c’è, come c’è sempre stata. La droghe sono una delle merci più facili da reperire, più facile del pane, è un servizio h24 che non chiude neanche per le festività.
Quando parli di droghe contenute nella pancia ti riferisci al fatto che la ingeriscono con capsu
le e poi la defecano?
Certo la ingoiano con queste capsule, che alcune volte scoppiano e qualche trafficante muore. In questo modo il traffico non ha avuto rallentamenti, se non nel primo anno.
Per quanto riguarda le emergenze?
Sono difficili da quantizzare perché alcune non soono vere emergenze. Quelle più diffuse sono legate ai minorenni che fumano una canna e vanno in crisi di panico, avendo la sensazione della morte e corrono al pronto soccorso. Non ci sono delle vere statistiche. Per quanto riguarda le overdose da cocaina, la mortalità è fortemente in aumento. E’ il problema del nostro paese, specialmente al Sud, in particolare nelle Regioni che confinano con la Calabria che tramite la ‘Ndrangheta è una grande importatrice attraverso il porto di Gioia Tauro. Gli inquirenti sono abituati a vedere il morto per overdose con la classica scena della siringa in mano o nel braccio e non sono in grado di riconoscere una overdose da cocaina. Ma ti assicuro che sono in forte aumento, infatti un mio collega che presta servizio in Sicilia, dove il traffico è alto, negli ultimi tempi almeno cinque dei suoi ex pazienti sono deceduti per overdose da cocaina, nessuno è stato classificato come tale.
Perchè non vengono classificati?
Perchè le indagini sono superficiali per un morto per droga. Ultimamente mi sono occupato di una morte eccellente, sospetto per mafia. All’inizio le indagini sono state condotte malissimo, c’era il sospetto di morte per overdose intenzionale, cioè un’overdose procurata con l’eroina per farlo morire, un ottimo metodo per distogliere le indagini.Quando sono arrivati gli inquirenti non si sono preoccupati di prendere le impronte digitali, hanno registrato che è deceduto e con un verbale hanno chiuso tutto.
La cocaina è in mano alla ‘Ndrangheta e l’eroina?
La cocaina è in mano alla ‘Ndrangheta e lo è a livello mondiale, lo scrive il giornalista Saviano e ha ragione. Ma non è credibile quando parla di eroina e non fa altro che trasporre quello che sa di giusto della cocaina, sul mercato dell’eroina Certo lo dice anche il magistrato Nicola Grattieri del quale non mi fido. E’ uno che fa le indagini come la pesca a strascico prendendo mille persone, poi 900 vengono rilasciati dal tribunale del riesame, ma rimangono con il sospetto. Sono perplesso quando dice in TV che il 90% dei consumatori di cannabis sono adolescenti. Non si capisce dove ha attinto questi dati che sbandiera e visto che è una persona autorevole e impegnata per altri aspetti, la gente prende per buona quello che dice. Quindi quando parla di droga io lo prendo con le pinze. E prendo con le pinze Saviano quando dice che l’eroina è in mano alle mafie, certo, ma in mano a quelle straniere. Le mafie italiane sono schiacciate sulla cocaina che è un grande business. La ‘Ndrangheta è un broker mondiale nel rapporto privilegiato con i narcos colombiani, i conti li pagano dopo e se viene sequestrata viene rimborsata. Decide il prezzo a livello mondiale e impone ai narcos a quali paesi devono venderla. Voglio ricordare che con pizza connection la mafia ha gestito il mercato mondiale dell’eroina e ora è la ‘Ndrangheta che gestisce il mercato internazionale della cocaina.
La Colombia grande produttrice di cocaina. Sulle altre droghe la geopolitica è cambiata?
Certo che è cambiata. Paesi fino ad oggi insospettabili come il Myanmar, la ex Birmania, dove c’è un regime dittatoriale e la guerra civile, è il maggior produttore di droghe sintetiche, come pure l’India, la Cina. L’Afghanistan produce eroina potente ma sporca perché non riesce a reperire i solventi. Nell’estremo oriente i solventi ce ne sono in abbondanza, come pure le sostanze chimiche.
C’è anche il sospetto che alcune case farmaceutiche, producono farmaci di giorno e droghe di notte.