L’estate ormai è alle spalle ed è il momento per fare il punto sulla produzione di Lenticchia di Altamura IGP dell’annata agraria terminata a luglio scorso nell’areale compreso tra la Puglia e la Basilicata. Tutte le produzioni agricole del nostro territorio cereali e legumi in primis sono state fortemente inficiate da eventi calamitosi come una forte gelata ad aprile inoltrato e la completa assenza di piogge dai primi di aprile fino al raccolto. I cereali hanno subito i danni maggiori con delle rese quasi dimezzate rispetto agli anni precedenti mentre le lenticchie ed i ceci, colture da clima arido e semi-arido, tutto sommato hanno permesso di portare al raccolto una produzione accettabile. I terreni murgiani, caratterizzati da uno strato superficiale di terreno molto limitato e molto ricco di scheletro ovviamente hanno subito i danni maggiori.
La Lenticchia di Altamura IGP ha avuto una produzione media di 7 q.li/Ha sull’intero areale con punte massime di 12 q.li e con medie di 3 q.li sulla Murgia che tutto sommato hanno permesso di recuperare i costi di produzione considerati i prezzi che questo prodotto riesce a spuntare.
L’andamento del mercato per cereali e legumi consentono quest’anno di compensare le perdite di produzione ma ci si deve porre il problema della redditività aziendale a prescindere da bolle temporanee di mercato dovute a particolari congetture internazionali. Il mondo delle commodities purtroppo non permette ai produttori di materia prima di dormire sonni tranquilli e di programmare in modo analitico costi e ricavi a monte, già al momento della semina.
Premesso che la produzione di cereali, e di grano duro in particolare, riesce a garantire una buona redditività agli agricoltori tranne quando si verificano condizioni particolarissime (prezzi troppo bassi o produzioni limitate da calamità naturali), i nostri operatori sono costretti a coltivare in rotazione altre colture sia per una corretta gestione agronomica e sia per delle opportunità di finanziamento a valere su PAC e PSR (sia in Basilicata sia in Puglia)
Ebbene tra le colture in rotazione il fatto di avere una Indicazione Geografica Protetta tra le scelte possibili certamente è una grandissima opportunità per gli agricoltori che rientrano nel territorio dei 19 comuni compresi nell’areale di produzione in quanto permette realmente di fare della programmazione su valori di mercato certi e sicuramente maggiori rispetto al prezzo delle commodities.
Quest’anno certamente il valore della comune lenticchia canadese, americana o turca è sostenuto e di conseguenza anche il prodotto di origine nazionale segue questo trend. Il problema è mantenere le quotazioni elevate anche in annate “normali” e soprattutto in annate in cui i mercati sono particolarmente appesantiti da elevate produzioni.
Un’annata come questa è utile per alzare l’asticella, ma i prossimi anni cosa si prevede? Perché aspettare che qualcuno ci dica quanto vale il nostro lavoro? Solo ed esclusivamente l’unione di tanti agricoltori all’interno del Consorzio di Tutela e Valorizzazione rende possibile in modo stabile e duraturo la valorizzazione economica del nostro meraviglioso territorio.
DOTT. GERARDO CENTODUCATI