L’ideologia offusca la mente, alimenta odio e contrapposizione, imbriglia il cuore e il pensiero a schemi precostituiti.
Sostanzialmente l’ideologia è una lente deformata e deformante che, una volta inforcata, rischia di diventare un tutt’uno con la persona per anni e a volte per sempre.
Diceva la scrittrice americana Byron Katia “un pensiero è innocuo finché non l’abbiamo creato. Non sono i nostri pensieri, ma l’attaccamento ai nostri pensieri quello che causa sofferenza. Attaccarsi al proprio pensiero significa darlo per vero senza porlo in discussione“.
Non di rado siamo convinti di agire in nome di nobili idealità e non ci accorgiamo che invece siamo caduti nella trappola della ideologia mascherata di idealità. Come fare a distinguere ed invertire la rotta?
Credo allora che definirsi che siamo o seguiamo una ideologia di destra o di sinistra non sia un modo corretto di porsi e nello stesso tempo definirci persone oneste perché queste prese di posizione non ci mettono in discussione, non andando a recepire i reali bisogni delle persone.
È vero, non siamo tutti uguali ma a volte è necessario metterci in discussione e ascoltare l’altro fino a “farci Uno” come direbbe San Paolo, cioè entrare nella pelle di chi la pensa in maniera diametralmente opposta alla nostra. Dobbiamo sapere accettare l’altro.
Di ideologie che hanno e continuano a creare drammi la Storia ne è piena.
Secondo me l’ideologia più pericolosa è quella capitalista. Perché essa in nome del dio denaro annienta la dignità e le libertà delle persone. Lavora in maniera subdola, ci colpisce e ci crea esigenze che non sono le nostre. Condiziona tramite i mezzi di comunicazione il nostro modo di pensare e di vivere. Ci fa vergognare del nostro passato facendoci vedere un futuro roseo e senza sudare. Ma a che prezzo? Perdiamo il nostro sapere, le nostre libertà, la nostra dignità e per raggiungere i suoi scopi deforma il nostro modo di vivere alterandone i ritmi biologici e distruggendo il pianeta terra. Ci allontana da Dio, vera e unica fonte di Amore e di Vita.
Vito Bottolo