GESU’ E’ RISORTP, VERAMENTE RISORTO!
Ma quest’anno festeggeremo la Pasqua? Certamente si…a Pasqua per sorridere…contagiare… solidarizzare contro l’indifferenza. Sorridere. In questi ultimi mesi molti si sono divertiti con vignette, frasi, racconti sul divieto anche per Gesù di uscire dal sepolcro. Si può ridere al tempo del COVID 19? La domanda potrebbe a prima vista apparire fuori luogo e la risposta scontata, poichè la drammaticità degli eventi vissuti in questo ultimo anno sembrerebbe invitare piuttosto alla tristezza, al silenzio, alla meditazione, all’introspezione. La storia, d’altra parte, insegna che il riso scoppia anche in situazioni tragiche come istinto vitale per sdrammatizzare di fronte all’irreparabile, quando ogni speranza vacilla o viene meno. Persino quando i legami sociali sembrano dissolversi nella separazione della morte sorridere diventa lo strumento per resistere alle avversità, per allentare la tensione, per porsi e stare di fronte all’evento doloroso.Molti di noi hanno visto, fra le tante, l’immagine del crocifisso con la mascherina; quella dell’uomo che starnutisce e la scritta “Ultim’ora. Santa Sede: Nei casi più gravi consentito bestemmiare nel gomito”; il disegno di una donna che mima i gesti per fare il segno della croce accompagnato dal testo “Come affrontare la fase 2 in quattro semplici mosse” e ancora, la vignetta che riproduce due uomini seduti su una panchina che riflettono a voce alta. Alla esclamazione sconsolata del primo “Dio è morto”, segue il commento interrogativo del secondo “Ma soffriva di patologie pregresse?”. Significative in particolare le vignette con la scritta “Siamo nelle mani del Signore … speriamo non applauda!” e “Meno decessi dopo la preghiera del Papa… grazie!!!…Ha Dio…”. Così, l’immagine di Gesù che annuncia “Coronavirus, slitta anche Pasqua, risorgerò verso ferragosto” oppure quella che riporta un monito severo di Gesù ai suoi fedeli: “Di questo passo a Pasqua non scendo e se non farete attenzione…salirete prima voi!!!”.
Contagiare. A Pasqua riecheggia l’annuncio della Chiesa: “Gesù Cristo è risorto!” – “È veramente risorto!”». Come un fuoco nuovo questa Buona Notizia si è diffusa e ha illuminato la notte. E’ un altro tipo di contagio, un annuncio gioioso che si trasmette da cuore a cuore. È il contagio della speranza e dell’amore.Ma non si tratta di una formula magica. Come afferma Papa Francesco «No, la risurrezione di Cristo è la vittoria dell’amore sulla radice del male, una vittoria che non “scavalca” la sofferenza e la morte, ma le attraversa aprendo una strada nell’abisso, trasformando il male in bene: marchio esclusivo del potere di Dio». Solidarietà contro l’indifferenza. La solidarietà è il modo migliore per vivere la Pasqua 2021. Essere solidali significa allearsi con qualcuno per raggiungere interessi e obiettivi comuni. Bertolt Brecht scrisse per il film Kuhle Wampe il “canto della solidarietà”, con il suo famoso ritornello «Avanti e non dimenticatelo: La solidarietà!». «La Solidarietà è diventata una formula vuota, perché il concetto è stato derubato della sua essenza da un uso inflazionato». (Henning Scherm). Nel caso del coronavirus la solidarietà non è una formula vuota, ma contiene invece un’importante funzione di mobilitazione. Non significa infatti soltanto essere vicini a chi ha bisogno di protezione ma resistere alla crisi, sopportare, restare calmi e guardare con fiducia al futuro.
Ciascuno si deve adoperare attivamente in favore del bene comune, fornendo e condividendo i mezzi e gli strumenti necessari per consentire a tutti gli uomini di condurre una vita dignitosa. Non è questo il tempo dell’indifferenza, perché tutto il mondo sta soffrendo e deve ritrovarsi unito nell’affrontare e sconfiggere la pandemia. Ha sottolineato Papa Francesco: «Siamo tutti sulla stessa barca… Gesù risorto doni speranza a tutti i poveri, a quanti vivono nel disagio…non siano lasciati soli questi fratelli e sorelle più deboli, che popolano le città e le periferie di ogni parte del mondo. Non facciamo loro mancare i beni di prima necessità». Non è questo il tempo degli egoismi, perché la sfida che stiamo affrontando ci accomuna tutti e non fa’ differenza di persone. Non possiamo perdere l’occasione di dare ulteriore prova di solidarietà fraterna. Non è questo il tempo delle divisioni. Cristo, nostra Pace, illumini quanti hanno responsabilità nei conflitti, perché abbiano il coraggio di aderire all’appello per un cessate il fuoco globale e immediato in tutti gli angoli del mondo. Sia invece questo il tempo del dialogo, della pazienza, della costruzione di ponti, della riscoperta dell’essenziale. Trasformiamo il flagello del COVID19-PANDEMIA in un’opportunità per ritrovare il coraggio, rinnovare la fiducia e la speranza in Dio e negli uomini.
Buona e Santa Pasqua a tutti.
Mons. Vito Colonna
Parroco del S. Cuore di Gesù -Presidente Capitolo Cattedrale-Altamura