C’è un tempo per ogni cosa , fermarsi significa riavvolgere il tempo dei ricordi e farne percorso luminoso di memoria. A dieci anni dalla scomparsa la prof.ssa Pina Vicenti emana ancora riflessi tangibili di amore , gentilezza, dedizione, coraggio , solidarietà . Emozione e commozione hanno costellato una serata pregna di bellissime testimonianze , ogni parola un ponte d’amore tra passato e presente .
Che non ci si abitui mai al dolore, alla sofferenza , alla perdita , alle assenze è una grande verità ma paradossalmente attraversare un dolore, elaborare una perdita apre varchi alla resilienza, a nuove visioni della vita , alla maggiore consapevolezza di sé e anche questa è una grande verità. Ci sono momenti difficili in cui i dolori altrui sono sincronizzati con i propri e percorrere la serenità è solo utopia. Ma il tempo, la Fede, la letteratura ci insegnano ad accettare la fragilità come vera essenza della vita, la fragilità non è il contrario della forza ma nemmeno sinonimo di debolezza . In sintonia con il dolore cosmico risuona spesso nella mia mente un pensiero di Lev Tolstoj ” se senti dolore sei vivo, se senti il dolore degli altri sei umano ” e questa riflessione mi riporta all’immenso concetto della solidarietà. Con questi sentimenti in un tempo in cui il mio andare faticoso si intreccia con percorsi difficili di chi mi circonda, ho scelto di partecipare alla serata in ricordo di Pina Vicenti, carissima amica dei tempi giovanili, un tempo condiviso che ha riportato in luce i suoi valori mai dimenticati, un caleidoscopio di bellezza che l’ha resa donna, madre , insegnante straordinaria.

La serata è stata curata nei particolari, tutto ha contribuito a creare quel coinvolgimento emotivo, dalle testimonianze, ai testi scelti , alla dolcezza dell’accompagnamento musicale che ne ha esaltato il ricordo. “Una vita spesa per amore, Pina ha saputo coltivare la terra che le è stata affidata ” questo il nostalgico prologo di Maria Rita Maiullari , delicata guida nel percorso dei ricordi. Una serata poetica come sarebbe piaciuta ad una letterata come Pina , avrà gioito nell’ascoltare il figlio che le dedica
“Ho sceso dandoti il braccio almeno un milione di scale ed ora che non ci sei è vuoto ad ogni gradino” di Montale e la cara nipote Sara Giancaspro che cita alcuni versi di “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia ” di G. Leopardi. Queste citazioni mi hanno riportato lontano nel tempo quando appassionate e felici frequentavamo insieme alcune lezioni presso la Facoltà di Lettere. Commoventi e pregni di amore gli interventi di Sara che ha esaltato le doti morali , la premura di madre , la passione di insegnante, la lealtà, la Fede, lei cuore pulsante in famiglia, scuola , chiesa ,un’anima bella come poche che ha lasciato segni indelebili nelle persone che l’hanno frequentata. Grande emozione per i discorsi , quasi lettere aperte alla madre da parte di figli devoti e riconoscenti, bellissimi e bravissimi giovani che come ha giustamente detto la prof.ssa Lucia Cristallo ” i 5 figli sono il suo lascito più prezioso”.

Intensa la testimonianza di Lucia Cristallo, sua amica dall’infanzia, una condivisione di vita, passioni sino a ritrovarsi ad insegnare discipline diverse nella stessa scuola l’Istituto Genco . Di Pina l’amica cara ha rimarcato la forza tranquilla, la gentilezza, la capacità di ascolto , una singolare professionalità ma sopra ogni cosa una umanità incommensurabile. Parole di stima e di affetto aleggiavano presso la Sala ” San Piergiorgio Frassati “della Trasfigurazione e alcune espressioni restano scolpite quando la testimonianza ha compreso la vita privata e pubblica di Pina . Anche la prof.ssa Margherita Susca oltre” alla pratica semplice e bella di un’amicizia fatta di feste in famiglia, di giochi con i bambini “parla della sua generosità, della saggezza nel diffondere il sapere senza ostentazione, della quotidiana consapevolezza nel primato del bene e della giustizia. Pertinenti le letture “A te donna” di Madre Teresa e “Inno al genio femminile ” di Papa Francesco , Pina ha incarnato quel coraggio , quella forza , quell’armonia , quella pazienza che primeggiano nelle donne . ” Anche nel dolore si può essere pieni di amore, e nella fragilità si può essere forti” un’affermazione che rappresenta in toto la personalità della nostra cara Pina che ha affrontato i momenti difficili con una forza silenziosa. Il racconto del percorso della malattia è stato rivissuto non senza coinvolgimento emotivo da Sara Giancaspro quando fa memoria della sua calma disarmante, della fiducia riposta nei medici , della scelta difficile di accettare una terapia sperimentale. Sara con amore afferma “Pina ha scelto di seminare vita mentre stava affrontando la morte e lo fa con umiltà, presenza silenziosa ,dolcezza “.

Non è da tutti vivere il triste epilogo della vita con la consapevolezza che la propria sofferenza nella sperimentazione possa apportare benefici terapeutici ad altre persone . Un esempio concreto di una frase di uno scrittore da lei tanto amato ” Nella mia fine c’è il mio principio “. Le parole di tutti sono giunte all’anima accompagnate da musiche suggestive e insieme hanno illuminato il ricordo di una donna solare in tutti i sensi oltre a riscaldare i nostri cuori. Ringrazio di cuore “L ‘Ensamble Cameristico Pugliese ” diretto in maniera eccelsa dal maestro Giuseppe Basile , solo bravura ed esperienza concertistica ha permesso a giovani musicisti di eseguire magnificamente brani di Morricone -l’Ave Maria di Schubert- Summer time -La vita è bella- Imagine.

Bravissimi Donato Pappalardo al pianoforte Delia Deluca al violino, le voci strepitose del soprano Rosa Simone e del tenore Michele Pio Leone hanno toccato corde emozionali altissime. L’ idea di concludere la serata con l’ Hallelujah di Cohen coinvolgendo una platea visibilmente commossa non poteva essere più gradita quasi come una preghiera corale. A dieci anni dalla sua assenza Pina Vicenti vive in tutti noi nei grandi valori che ci ha trasmesso , una grande donna di cui mi onoro di tracciare qui il ricordo, la sua semina è stata abbondante e i suoi frutti perle preziose per la vita di tutti coloro che l’hanno incontrata sul proprio cammino.

GRAZIA LORUSSO
