Un tour guidato dal giornalista e scrittore Giovanni Mercadante sabato e domenica 11 e 12 ottobre promosso dall’Associazione culturale “Leone Murgiano”
Esiste un’altra Altamura, nascosta agli occhi distratti, celata dietro portoni antichi, sotto volte affrescate, tra le pieghe di una storia che pochi conoscono davvero. Non è solo una città di pietra: è una città di simboli, di famiglie nobiliari, di poteri silenziosi che ancora oggi parlano – se si sa dove guardare.
A riportare alla luce questo mondo dimenticato è Giovanni Mercadante, giornalista e scrittore da sempre impegnato nella valorizzazione della storia locale.
Con la sua ultima pubblicazione “Altamura, palazzi nobiliari”/Arti Grafiche Pecoraro/Altamura/novembre 2024 – un’opera corposa e dettagliata – propone un vero e proprio viaggio tra oltre 30 palazzi storici appartenuti alle grandi famiglie altamurane, documentate attraverso un registro del 1572 finora poco esplorato.
Non si tratta soltanto di un censimento: questo lavoro è, di fatto, una mappa per rileggere il cuore antico di Altamura, un invito a sollevare lo sguardo e riconoscere i segni del passato nobile che ancora pulsa sotto la pelle della città.

La scoperta che nessuno aveva fatto prima
Tra i contributi più straordinari offerti da Mercadante c’è la scoperta dello stemma dei Cavalieri di Malta all’interno di numerosi edifici storici della città. Un dettaglio tanto evidente quanto mai rilevato in precedenza da storici o studiosi locali.
La croce ottagonale dei Cavalieri Gerosolimitani, noti anche come Ospitalieri e successivamente come Cavalieri di Malta, non è mai visibile all’esterno delle strutture. Appare invece sempre e solo sotto le volte interne, dove occupa l’intera superficie voltata, imponendosi con una forza scenica sorprendente, quasi a voler trasformare lo spazio in un ambiente sacro e simbolico.
«Non per velleità personale, ma con la consapevolezza di chi lavora nel silenzio delle fonti da decenni – afferma Mercadante – posso dire con fermezza che questa è una scoperta che mi appartiene, e di cui vado fiero. Nessuno, prima di me, aveva mai rilevato o interpretato questi segni. È tempo che anche questo patrimonio venga riconosciuto come parte integrante della nostra identità culturale.»
Secondo l’autore, la presenza così diffusa dello stemma deriverebbe da un preciso momento storico: l’insediamento dei Cavalieri nel sito altamurano, risalente al 1298, giunti al seguito dell’imperatore Federico II di Svevia intorno al 1230. Proprio in quella forbice di tempo avrebbero edificato una cappella dedicata alla Madonna della Croce, tuttora esistente, e da lì il simbolo si sarebbe irradiato nel tessuto urbano, restando per secoli ignorato.

Un patrimonio ignorato dalle istituzioni
La pubblicazione e il tour che l’accompagna non colmano solo un vuoto culturale: pongono anche una domanda scomoda, ma inevitabile. Perché un simile patrimonio non viene valorizzato dalle istituzioni?
Anzi, sembra che non abbia neanche acquistato una copia, mentre hanno acquistato dei libri di due autori nazionali che non parlano di Altamura. Così, mentre il tempo logora pietre e memoria, l’assessorato alla cultura locale continua a brillare per assenza.
Perciò, ancora una volta, la promozione della storia e dell’identità collettiva è affidata alla tenacia di un singolo, alla forza di una ricerca privata che diventa bene pubblico.
Un tour per guardare Altamura con occhi nuovi: sabato e domenica 11 e 12 ottobre
Per condividere il frutto di questi studi con la cittadinanza e con i visitatori, Mercadante ha ideato una visita guidata nel centro storico, in programma sabato 11 e domenica 12 ottobre, promossa dall’Associazione Culturale Leone Murgiano. Un percorso attraverso i palazzi nobiliari, le cappelle private, le volte affrescate e naturalmente le tracce della Croce dei Cavalieri di Malta, narrate con l’appassionata competenza dell’autore stesso.
Un’occasione preziosa per riscoprire Altamura al di là delle cartoline, per restituire voce ai muri e memoria ai simboli. E forse, per cominciare a guardare la propria città con occhi finalmente nuovi.
GIANNI MERCADANTE