Rispondere al quesito che può in apparenza sembrare semplice, di fatto richiama una sua complessità. Un incontro speciale potrebbe aiutarci nel fornire nuove chiavi di risposta ai nostri interrogativi. Nella giornata di martedì 7 ottobre presso l’Aula Magna Fabio Perinei del plesso Padre Pio (IC Don Milani-Padre Pio) dalle ore 10 alle ore 12 sarà ospite il Colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano Carlo Calcagni. L’invito nasce nell’ambito del progetto per le scuole MAI ARRENDERSI che ha l’intento di sensibilizzare gli studenti al valore inestimabile della vita e a vivere facendo fronte alle numerose difficoltà che essa può presentare. L’ospite Calcagni ama definirsi un soldato, un uomo e un sognatore, che affronta la vita con caparbietà e determinazione qualità che gli permettono di raggiungere traguardi ineguagliabili ed incredibili.Elicotterista dell’Esercito Italiano è rimasto vittima di un nemico invisibile durante lo svolgimento di una missione internazionale di pace nei territori di Bosnia-Erzegovina. Parliamo di uranio impoverito che gli ha inflitto ben 24 patologie croniche e degenerative con le quali ogni giorno deve far fronte e trovare buone ragioni per andare avanti.Lo sport è uno dei motori vincenti tanto che, in sella al suo triciclo, continua a regalarci straordinarie sorprese. Per lui è un imperativo rialzarsi sempre ad ogni caduta con la speranza di ritrovare nuova luce per andare avanti e non mollare mai.È reduce dalle gare paraolimpiche disputate a New Delhi dove si è distinto nei 100m T72 oro e nei 400m T72 oro, traguardi che hanno inorgoglito non solo i suoi tifosi ma anche i nostri connazionali indossando la bandiera italiana sul podio più alto.
Segue intervista al Colonnello del Ruolo d’Onore Carlo Calcagni
1 Cosa pensa della pace? La pace è il bene più prezioso, ma anche il più fragile. Non è solo l’assenza di guerra, ma la presenza di giustizia, rispetto e solidarietà tra le persone. La pace comincia dentro ciascuno di noi: solo chi trova equilibrio nel proprio cuore può contribuire a costruirla intorno a sé.
2 Nel suo quotidiano chi si prende cura di lei? Mi prendo cura di me stesso ogni giorno, con disciplina e forza di volontà. Ma non potrei farcela senza chi mi è accanto: i medici. Gli infermieri, gli amici, la mia famiglia, e soprattutto le persone che, anche solo con un pensiero o un sorriso, mi trasmettono energia. Ognuno di loro è parte della mia squadra.
3 Come trascorre il suo tempo fuori dalle terapie e dagli allenamenti? MI dedico agli altri, condividendo la mia esperienza con chi ha bisogno di coraggio e motivazione. Mi piace scrivere, ascoltare musica, e trascorrere tempo con chi riesce a guardare oltre le apparenze. Ogni minuto libero per me è prezioso e deve avere un senso.
4 Da ciò che compie ogni giorno si direbbe che ha una fibra d’acciaio come il filo su cui, idealmente, pedala per poi gareggiare, è proprio così? L’acciaio si forgia con il fuoco, come l’anima si tempra con il dolore. Non sono fatto d’acciaio, ma di carne, cuore e spirito. La mia forza non viene dai muscoli, ma dalla mia mente e dalla fede nella vita. Ogni giorno mi spezzo un po’, ma ogni giorno scelgo di rinascere.
5 Come vive i suoi rapporti con gli altri? Con sincerità e rispetto. Cerco sempre il dialogo, l’ascolto e l’empatia. Mi piace costruire ponti, non muri. Credo che ogni incontro, anche breve, possa lasciare un segno positivo se è vissuto con autenticità.
6 Di fronte ai dinieghi, rinunce, come reagisce? Li trasformo in nuove sfide. Ogni volta che mi viene detto “no”, dentro di me cresce la voglia di dimostrare che nulla è impossibile. Non esistono sconfitte, ma solo prove da superare per diventare più forti e più consapevoli.
7 Quale consiglio si sente di dare a chi, come lei, soffre, ma non riesce a trovare in sé alcun appiglio per procedere? Di non smettere mai di cercare una ragione per andare avanti. Anche quando tutto sembra finito, c’è sempre qualcosa o qualcuno per cui vale la pena resistere. Il dolore può distruggere o trasformare: scegliere di trasformarlo in forza.

8 Quali sono le qualità che ritiene più favorevoli per affrontare situazioni complicate? Determinazione, pazienza, umiltà e fede. Serve la testa per resistere, il cuore per credere e la volontà per rialzarsi ogni volta. E poi… la gratitudine, imparare a ringraziare la vita anche quando fa male.
9 Ha ricevuto, qualche volta, domande cui non ha saputo rispondere? Come ha reagito? Sì, molte volte. Ho imparato che non tutto ha una risposta, e che il silenzio, a volte, è la risposta più saggia. L’importante è non smettere di cercare e di porsi domande: è così che si cresce.
10 Sostiene che lo sport sia il suo migliore compagno di viaggio. Quali le ragioni? Perché lo sport mi ha restituito la vita. Mi ha insegnato la disciplina, la resilienza, la lealtà. Mi fa sentire libero, anche dentro un corpo ferito. È il mio modo di dire al mondo che la vita continua, sempre, e che ogni traguardo è possibile.
11 Potrebbe rivelarci quali sono i progetti che ancora conserva nel suo cassetto segreto? Il mio progetto più grande è continuare a essere utile agli altri, portando la mia testimonianza ovunque possa accendere una luce. E poi… un sogno: vedere riconosciuti tutti i militari e servitori dello Stato che, come me, hanno pagato un prezzo altissimo per il loro dovere.
12 Quali sono le cose che maggiormente la infastidiscono? L’indifferenza e l’ipocrisia. Non sopporto chi guarda senza vedere, chi parla senza ascoltare, chi giudica senza conoscere. La verità, anche quando fa male, è sempre meglio della falsità che consola.
13 Le sue energie sono convogliate ad agire in modo solidale, tanto da dichiarare che: “nessuno resta indietro”. Dove attinge questa incredibile energia? Dalla mia missione. Ogni giorno in più che mi è concesso di vivere è un dono, e io lo restituisco donandomi agli altri. La mia energia viene da dentro, da una forza che non è solo mia: è la forza di chi crede che il bene, anche piccolo, può cambiare il mondo.
14 Si ritiene un super uomo dotato di poteri speciali, o semplicemente un uomo che vive il suo dono più grande che è la vita? Sono solo un uomo, ma un uomo che ha imparato a non sprecare il tempo e a dare valore a ogni respiro. Il mio potere speciale è la gratitudine: riconoscere che la vita, nonostante tutto, è il dono più grande.

15 Esiste una ricetta speciale per restare integri? Sì: vivere con coerenza, non tradire mai se stessi, avere rispetto per gli altri e per la vita. La vera integrità nasce dal cuore, non dai risultati. È la capacità di restare fedele ai propri valori anche quando il mondo va nella direzione opposta.
16 Quanto la tecnologia le viene incontro nelle sue necessità? La tecnologia è una risorsa preziosa, se usata con intelligenza e umanità. Nel mio quotidiano mi aiutano tantissimo: dalle terapie ai dispositivi che mi permettono di comunicare, allenarmi, muovermi e gestire la mia salute. È uno strumento che migliora la qualità della vita, ma non deve mai sostituire l’essere umano. La vera forza non è nella macchina, ma nella mente e nel cuore di chi la usa.
17 Che pensa dell’integrazione sociale: è solo utopia o realtà? L’integrazione non è un punto di arrivo, ma un cammino che si costruisce giorno dopo giorno, con gesti concreti e con l’apertura del cuore. Non è un’utopia, ma una realtà possibile se ciascuno fa la propria parte. Quando si guarda una persona per ciò che è e non per ciò che le manca, quando si dà spazio alla capacità e non si giudica la diversità, allora l’integrazione diventa vera. Carlo Calcagni Colonnello del ruolo d’Onore dell’Esercito italiano Vittima del dovere, Ferito e Mutilato per Servizio Atleta della Nazionale Italiana di Atletica Paralimpica Campione di Sport e di Vita www.carlocalcagni.net Mai arrendersi, nonostante tutto e tutti, costi quel che costi.
Rosaria Avelluto