Chi per primo ha scoperto la Risurrezione di Gesù? Coloro che hanno amato di più Cristo il Messia durante la sua vita terrena. Fra tutte si è distinta Maria di Magdala, che ha seguito il Signore fin sotto la croce e ha ascoltato le poche parole del Crocifisso e ha visto tutti i patimenti della crocifissione. La madre Maria SS. certamente è la Donna che ha amato il Figlio più di tutti. A lei pensa Gesù dalla Croce: “ Donna ecco tuo figlio”. Non l’abbondona, l’affida a Giovanni, che amava più degli altri Apostoli. Secondo il Papa san Giovanni Paolo II il Risorto era apparso alla madre nello spazio di tempo in cui era scomparso, mentre la Maddalena lo cercava. Non sta scritto sul Vangelo, ma la fede personale del pontefice può essere rispettata. La prima donna ad abbracciare Gesù risorto è la Maddalena che, per il suo amore, va al sepolcro a portare gli aromi, come noi portiamo i fiori al cimitero per onorare e pregare per i nostri cari defunti che amiamo. Gesù si rivela a coloro che seguono, pregano, offrono a Lui sacrifici e opere di carità. Così si risorge con lui e nell’intimo ci chiama per nome, come ha fatto con la Maddalena. “Maria”, la chiama, “Maestro” risponde e Lui: “Annuncia la mia Risurrezione”.

Così Papa Francesco la chiama: “Apostola Apostolorum”. Dove sono le altre donne? Giovanni, testimone oculare, nel suo Vangelo racconta: “Stavano sotto la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala”. Qui sono le tre Marie, mentre le altre donne sono più lontane ad osservare quello che succedeva. Esse avevano seguito Gesù dalla Galilea alla Giudea e ora lo seguono mentre porta la croce verso il Calvario, alle quali dice: “Non piangete su di me, ma su voi stesse e sui vostri figli per quello che avverrà” (Lc. 23,28). Per questo un versetto dei Vespri del Martedì Santo prega: “ Fosti seguito dal pietoso lamento delle donne”. Chi erano? Alcune hanno un nome nei Vangeli: “ Maria di Giacomo il minore, Maria di Joses, Salome, Susanna, Giovanna”. Alcune accompagnano Gesù, deposto dalla croce, al sepolcro di Giuseppe d’Arimatea, insieme a Nicodemo, la madre Maria di Nazaret, l’apostolo Giovanni, Maria di Magdala, Maria di Joses, Salome, Maria di Giacomo. Saranno queste donne, all’alba della domenica a recarsi al sepolcro a portare gli olii aromatici per lavare il corpo del Signore, (Mc.16,14-18). Esse trovano il sepolcro vuoto e due Angeli annunciano: “ Gesù è vivo, è risorto”; anzi secondo Matteo (29,9-10): “Gesù venne loro incontro: “Salute a voi”, e avvicinatesi lo adorarono…” andate ad annunciare ai miei fratelli”. Altre due donne, non sono nominate durante la Passione del Signore, sono Marta e Maria sorelle di Lazzaro sempre ospitali e pronte ad aprire la loro casa. Senza la fede in Gesù c’è il male: odio, guerra, violenza. Con la fede nella sua risurrezione sorge il bene: pace, fraternità, solidarietà. L’esperienza di Maria Maddalena è raccontata da Giovanni (20,11-18) è più emozionante per i sentimenti espressi: “ Maria piangeva, poi esulta e per la gioia lo vuole trattenere, ma il Maestro la invita ad annunciare ciò che ha visto agli Apostoli.

I discepoli che hanno testimoniato la sua risurrezione, sono anche i due dubbiosi di Emmaus, che passano dal senso di sfiducia all’entusiasmo della fede. In fretta corrono a raccontare agli altri la presenza di Gesù risorto. Così avviene per il non credente Tommaso fin quando non vede con i propri occhi e non tocca i segni della crocifissione; allora s’inginocchia ed esprime la sua adorazione: “Signore mio, Dio mio” . Tuttavia bisogna attendere la venuta dello Spirito Santo, dopo l’Ascensione del Signore, per completare il Mistero Pasquale sia con la Parola sia con l’Eucaristia e gli altri Sacramenti tramandati dalla Chiesa apostolica. Senza la testimonianza delle donne non c’è Chiesa, anzi senza la presenza dei laici credenti non esiste l’assemblea che celebra la risurrezione. La Sinodalità sta rinnovando l’esperienza dei primi secoli come narra san Luca negli Atti degli Apostoli. La comunità cammina insieme: uomini e donne nella fraternità e carità. Come sorge il diaconato? Con l’esigenza della carità e dell’annuncio per un servizio di fede e di amore verso Gesù sempre attuale con il suo Mistico Corpo. Allora cantiamo l’Alleluia e salutiamo nella Pasqua del Signore: “ Cristo Gesù è veramente Risorto”.
Vincenzo Basile