La verità la si trova solo leggendo i documenti storici
Intervengo come professore di storia anche locale con la mia ricerca pubblicata sulla rivista Altamura della ABMC del 2000 e con 21 articoli sui martiri del 1799 con pubblicazione sulla rivista In Città da cui risulta che l’ università degli Studi fu voluta e istituita dall’ Arciprete Marcello Papiniano Cusani. I sovrani Borbone di Napoli permisero, ma senza dare un soldo. Il finanziamento fu fatto dal Monte a Moltiplico ossia dal deposito bancario per una mensa vescovile nato nel 1667 dall’ Arciprete Mons. Macri. La Santa Sede era favorevole, la Curia di Napoli non permise di perdere il Patrimonio laico tramandato da Federico secondo. L’ Arciprete che esaltò l’ Università fu Mons. De Gemmis Colui che benedisse l’ albero della Repubblica e che il borbonico il diacono Cardinale Ruffo distrusse. Dopo il maggio 1799 non fu più permessa l’ Università dall’ alto. Fu ripresa dagli Arcipreti come istituzione privata fin quando finisce il deposito bancario. Infine napoleonici Giuseppe e Gioacchino Murat la chiusero perché non vollero finanziaria. Nella Rivoluzione repubblicana anche i nobili come le famiglie Viti e Melodia diressero la Municipalità. I tanti preti professori della Università uccisi, in fuga, in carcere prigionieri a Brindisi, a Taranto, a Melfi e altri posti, vengono dimenticati. Conoscere i documenti storici si trova la verità senza ideologia politica o di vanagloria. Prof. Vincenzo Basile