Presentato il libro “La strada dei ricordi” della prof.ssa Lucia Cirrottola, successo di pubblico e di critica. Echi lusinghieri presso l’ex Conservatorio Santa Croce nell’intreccio di storie ed emozioni comuni al femminile.
Nell’incredibile mole di pubblicazioni a cui assistiamo ultimamente diventa difficile presenziare ai vari incontri, gioco forza fare selezione in base al genere letterario privilegiato, conoscenza e stima verso l’autore o autrice o altro. Nel caso della presentazione del primo libro di Lucia Cirrottola “ La strada dei ricordi” non ho avuto alcuna esitazione, una fitta trama di legami amicali, scolastici, di stima, mi ha condotto piacevolmente nella giusta cornice della sala conferenze ex Conservatorio Santa Croce dove immaginavo una prevalente presenza di donne tra amiche, colleghe, figlie, sorelle, d’altronde il racconto di genere autobiografico ci riporta a situazioni familiari, memorie sbiadite di un vissuto generazionale al femminile.
Ha introdotto la serata Michele Micunco, presidente della Confconsumatori aps che ne ha curato la pubblicazione nell’ambito del progetto “Km. 0” che prende sempre più piede.
Parole di compiacimento le sue riferendosi all’opera breve ma ricca di contenuti, alla sala gremita di persone motivate e non di passanti curiosi, alla gioia di un ritrovato legame con l’autrice fermo tra i ricordi giovanili. Ho avuto la possibilità di immergermi nel testo prima della presentazione poiché già disponibile presso la libreria Feltrinelli Point e l’ho divorato in un’ora grazie alla brevità e soprattutto ad un lessico scorrevole.
Entrando nel vivo della lettura ecco costituirsi in sequenza fotogrammi di vita contadina tipica del borgo antico, scampoli di memoria di un difficile vissuto personale intrecciato in uno spaccato di tradizioni locali, di quella cultura contadina mai andata in oblio. La stessa autrice scrive “Sono figlia di quei luoghi: nelle mie vene scorre il sangue di trainir, guidatori di traini, contadini e pastori che hanno abitato la Murgia dalla notte dei tempi”. E’un racconto che emoziona e che commuove per la verità dura delle vicende, è un cammino aspro nella povertà , sacrifici, privazioni, disagi della vita nei claustri superati spesso dalla solidarietà e condivisione autentiche che trovava nelle donne un valido riferimento. Lucia, la prima di un “nugolo di fratelli” è la testimonianza di un riscatto, esempio puro di determinazione e coraggio ,in una parola “ resilienza” propria delle donne della Murgia. La lettura, lo studio per la nostra autrice un potere salvifico, infatti sin da piccola divora libri, è una studentessa modello e giovanissima consegue la laurea in Pedagogia.
La prof.ssa Alessandra Montemurro amica e collega che ha curato la prefazione del libro ne tesse le lodi non solo come docente ma come donna che tutti stimiamo “Lucia è una delle persone più pure che abbia mai conosciuto, emana un’energia vitale e un amore per la vita degni di nota”. Tutti coloro che frequentano Lucia Cirrottola sono travolti dal suo eloquio copioso, forbito, dalla sua empatia, dalla sua profonda cultura, il più grande riscatto di una bambina bionda che ha vissuto sì un’infanzia di privazioni ma con forti impulsi di caparbietà e desiderio di farsi valere. Un’autobiografia delicata, emozionale costruita con un lessico semplice, scorrevole che raggiunge subito il cuore . La prof.ssa Caterina Denora si è dilungata in una lettura appassionata di molti passi del libro, svelando troppo secondo il mio parere per un’opera breve ma rimarcando quella tenacia straordinariamente femminile giunta al picco durante la difficile prova della malattia.
Una ulteriore dose di emozione ci è stata regalata da due bravissimi musicisti Carlo Ancona (voce e chitarra ) e Delia De Luca ( violino) che hanno eseguito brani di De Andrè, De Gregori e altri a seguire , una sequenza musicale e tematiche care all’autrice. Consiglio vivamente la lettura di questo piccolo libro,65 pagine “La strada dei ricordi”, prende poco tempo reale nell’atto di leggerlo ma quelle pagine stimolano il recupero di quel tempo lento della memoria storica dei nostri vissuti personali calati nella realtà delle nostre radici e abitanti in un angolo caldo del cuore. Buona lettura.
GRAZIA LORUSSO