È la storia di un assessore alla cultura, Walter Rana, molto efficiente di bell’aspetto e amante della lirica, in particolare Il Trovatore, opera seguita col nonno fin da bambino; sua moglie Marta ricca, e seppur bruttina, risulta un buon affare. Il lato oscuro della luna a cui pensava era Rose, la bellissima zingara, che gli scaldava il cuore e lo rabbrividiva, il suo amore proibito di cui nulla sapevano gli altri e che in breve se lo avessero saputo ne avrebbero aperto uno scandalo. Tormentato dal suo spettro nei giorni a seguire il delitto, del quale viene accusato un pakistano trovato nell’atto di estrarre il coltello dal cadavere della giovane, e per il quale vi è qualcuno che nutre forti dubbi sulla sua colpevolezza e che, in qualità un testimone ne potrebbe far emergere una realtà differente. Un giorno incontra Loretta Cinzi, ex compagna di liceo avvocato competitiva, un suo amore giovanile che ci porta a riconsiderare la giustizia insieme al giornalista Gianni.
Il luogo in cui la vicenda si svolge è Jesi una città in chiaroscuro, apparentemente tranquilla, ma che in realtà nasconde tensioni e segreti fra un’aristocrazia nauseante, amori e pettegolezzi, musica, poesia e ingiustizie, indagini serrate, malaffare, bimbi scomparsi, bugie e ipocrisie di cui Walter e Marta ne rappresentano l’apice; dove il bene e il male intersecandosi si confondono impietosi.
Il lettore, nel dipanarsi della storia, resta sospeso a seconda dei personaggi che segue; ha la possibilità di immaginare in forma realistica le scene. Il ritmo si fa veloce e trainante al punto da far scorrere le pagine rapidamente. Le mosse si susseguono in modo imprevisto, pur seguendo una logica precisa.
Un testo avvincente, scritto a quattro mani, da leggere assolutamente.
Biografia degli autori:
Maria Antonietta Macciocu nata a Sassari nel 1946, ha insegnato lettere in Sardegna e in Lombardia, vive a Torino dal 1974. Appassionata di Storia e poesia, ha tenuto laboratori di espressione poetica per ragazzi scoprendo in sé un’attitudine alla poesia che l’ha portata a pubblicare Amore che non tocca, libro di poesia sulla Sardegna (Mediando 2010); ha pubblicato Romanzo popolare sardo-piemontese (2011), Romanzo familiare in colonna sonora 2013. Con Golem ha pubblicato Con le migliori intenzioni (2017), Finché morte (2018), Al momento opportuno e Tango rosso (2018), Una rete di fili colorati e mia stella caduta (2021). Attivista contro la violenza sulle donne, dal 2007 fa parte dell’associazione torinese “Donne per la difesa della società civile”.
Ernesto Torta nato a Jesi nel 1958, dove vive. Bimbo di periferia, studente liceale, calciatore, operaio dell’Eridania, cronista per un giornale locale; onnivoro di letteratura italiana e straniera, appassionato di cinema, pittura, teatro, musica, trasferisce il suo eclettismo nelle sue produzioni. Inizia a scrivere quasi per gioco. Collabora in gioventù con il Corriere Adriatico come pubblicista occupandosi della pagina relativa alla sua città. Il suo primo romanzo fantasy La nuvola (2017) cui segue la silloge Graffi per il gruppo editoriale L’Espresso (2019), co Silvia Elena Denti pubblica Amo una vita luce a volte ombra e il romanzo C’era un ragazzo… (2020); scrive alcune fiabe su I tre forchettieri del Conero, a favore della cooperativa Tutti giù per terra per l’assistenza in casi di autismo infantile. L’ultimo suo lavoro Scrivo di notte e.. ho una moleskine in cui intreccia poesia e prosa in un unico volume di oltre 300 pagine (2022). Ha dato vita alla compagnia Il bar itinerante che organizza e partecipa a spettacoli ed eventi su territorio nazionale con lo scopo di creare una rete di collaborazioni letterarie. Golem ha selezionato il suo racconto noir Dalle venti alle sei per l’antologia Tutto in una notte e il racconto Regalo di Natale scritto con Maria Antonietta Macciocu.
Avelluto Rosaria