Hanno avuto inizio i lavori di riqualificazione e recupero tecnico-funzionale del Palazzo dell’ex Acquedotto Pugliese, in Piazza Aldo Moro, realizzato negli anni ‘30, da destinare ad Hub di formazione digitale e condensatore sociale (PNRR-PINQuA M5 C2 INV2.3).
La costruzione, realizzata interamente con blocchi in pietra calcarea bianca bugnata, è provvista all’interno di un serbatoio pensile in cemento armato, nella parte superiore.
Infatti al di sopra del secondo piano, c’è un serbatoio in c.a. a forma di un doppio catino rovesciato della capacità di circa 615 mc., sostenuto da quattro pilastri in c.a. della sezione di cm. 130×130.

All’interno esistono ancora sistemi di tubazioni e di valvole che favorivano la discesa dell’acqua per la distribuzione, attraverso le conduttore sotto strada, nella città. Il progetto fu redatto dall’ingegnere E. Orabona con un suo brevetto “solaio a margherita”.
Sino a vent’anni fa circa con un sistema di vasi comunicanti, il serbatoio pensile si riempiva in piena autonomia con l’acqua potabile proveniente dal serbatoio principale di Murgia Sgolgore. L’altezza del serbatoio posto a circa 15/20 metri di altezza per gravità, forniva il carico nonché la necessaria pressione alle condotte di distribuzione dell’abitato. Inoltre era dotato di un sistema di vaschette ripartitore con altrettante tubazioni di discesa che alimentavano una condotta idrica per Matera (già dismessa da 40 anni), una per Altamura e due condotte per la città di Gravina in Puglia, una vecchia realizzata con tubazioni in cemento amianto non più utilizzata e una più recente in acciaio.
L’immobile è di proprietà del Comune di Altamura, acquistato dalla prima Amministrazione Stacca.
La scheda dei lavori:
https://www.comune.altamura.ba.it/it/attuazione-misure-pnrr/275