Nel 2024 l’Italia ha esportato armi e munizioni verso Israele per un valore complessivo di 5,2 milioni di euro. In un contesto di conflitto armato e gravi violazioni dei diritti umani, è doveroso chiedersi: quale ruolo gioca il nostro Paese nella filiera internazionale della guerra?La Legge 185/90, nata da una storica mobilitazione della società civile, impone all’Italia limiti chiari sull’export di armamenti, vietando forniture verso Paesi coinvolti in conflitti armati o responsabili di gravi violazioni dei diritti umani. Una norma che ha rappresentato un baluardo di trasparenza e responsabilità, oggi sotto attacco.Il governo Meloni ha infatti presentato un disegno di legge che indebolirebbe profondamente i meccanismi di controllo previsti dalla 185/90, aprendo la strada a nuovi favori alla cosiddetta “finanza armata”, a scapito di diritti e giustizia.Di fronte a questo scenario, un anno fa il nostro consigliere Michele Loporcaro ha presentato in Consiglio comunale ad Altamura un Ordine del Giorno che impegna l’amministrazione a prendere posizione pubblicamente: aderendo alla campagna nazionale “Basta favori ai mercanti d’armi” promossa dalla Rete Italiana Pace e Disarmo e promuovendo una cultura di pace e trasparenza negli investimenti pubblici.L’Ordine del Giorno è stato approvato a maggioranza per pochi voti.“È un segnale importante – dichiara il cons. Michele Loporcaro – anche dai territori e dalle opposizioni si può costruire un’alternativa concreta, affermare che i diritti umani vengono prima del profitto armato, e rilanciare un’economia che metta al centro la buona economia, non l’economia di guerra”Continuiamo a costruire un’economia di pace dal basso. Perché la politica estera non è solo affare di governi nazionali: è anche responsabilità di ogni comunità.
Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle –
Semi di futuro Altamura