Nota della consigliera regionale e vicesegretaria del PD Puglia, Lucia Parchitelli
“La promulgazione della Legge regionale 30/2024 sul salario minimo segna un passo concreto nella tutela dei diritti di tutti i lavoratori pugliesi.
Da oggi, infatti, nelle procedure di gara per l’affidamento di lavori, servizi e forniture, la Regione dovrà garantire che al personale impiegato venga applicato il contratto collettivo più attinente all’attività svolta, stipulato dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Con riferimento alla retribuzione, poi, la Legge prevede che non possa mai essere inferiore ai 9 euro/ora.
“Giunge così a compimento, in Puglia, la battaglia che il Partito Democratico sta conducendo in tutta Italia per l’affermazione di un principio inderogabile e cioè che al di sotto della soglia di 9 euro all’ora non è più lavoro ma è sfruttamento.
“Questa norma è una risposta concreta alla sempre più diffusa povertà lavorativa, un fenomeno che colpisce anche chi, pur avendo un impiego, non riesce a condurre una vita dignitosa, ed è il risultato di un percorso più ampio che la Regione Puglia sta portando avanti per garantire equità sociale e tutelare i diritti dei cittadini. Come recita l’articolo 36 della nostra Costituzione, che sancisce il diritto a una retribuzione equa, i lavoratori e le loro famiglie devono poter vivere un’esistenza libera e dignitosa.
“Negli ultimi tre anni i prezzi in Italia sono aumentati del 17%, i salari solo del 4,7%, il lavoro dipendente si è impoverito come in nessun altro Paese europeo: i nostri stipendi sono più bassi rispetto al 1990. Il Governo delle Destre continua a voltare le spalle a oltre 3 milioni di lavoratori. Questo non è guardare ai bisogni dei cittadini.
“In un momento storico in cui i diritti sembrano essere messi in discussione, la Puglia si pone all’avanguardia nella tutela dei diritti dei lavoratori e certifica un modello virtuoso utilizzabile in tutto il Paese”