Nella prima parte ho fatto la storia di come è nato l’ospedale della Murgia “F. Perinei”. In questa seconda parte analizzo le grosse criticità che offendono la dignità dei cittadini-utenti. Il Presidio territoriale di assistenza(PTA) ubicato presso l’ex ospedale Umberto I. Più volte ho scritto che come Presidio (poliambulatorio) è incompleto, non ha tutte le specialistiche (mancano ortopedia, urologia,chirurgia ecc.) e costringe l’utenza a rivolgersi all’ospedale “Perinei” intasandolo e con costi maggiorati per la finanza pubblica, La prima ala è abbandonata da 10 anni, eccezione fatta per un breve periodo di due anni, affidata ad una RSA privata di Santeramo, che l’ha lasciata in uno stato pietoso(era stata ristrutturata quattro o cinque anni prima, con pediatria e ortopedia) e non ho notizie se abbia mai pagato il fitto(spero che il dirigente dia notizia). L’entrata di viale R. Margherita è transennata da qualche anno per eventuali lavori di riparazione mai fatti. Anche qui la sterpaglia cresce come fosse grano da mietere, lo stesso avviene al “Perinei”, il giardino antistante è in uno stato di semi abbandono. Il bagno per il pubblico, privo di carta igienica e sapone per lavarsi le mani(durante il periodo del covid ci ossessionavano di lavarci le mani, ora non serve più?) e peggio sporco e con una porta che non si chiude.
Una delle 3 sale di attesa inutilizzate
L’accoglienza. Gli utenti per gli spazi insufficienti messi a disposizione sostano in buona parte fuori all’aperto, in inverno sotto il freddo e in estate sotto il sole, con limitatissimi posti a sedere e quando la fila si fa lunga, per la presenza di un solo operatore allo sportello (succede spesso ed è grave che non venga individuato un secondo operatore, più volte ho assistito a vibrate proteste) si attende in piedi per oltre due ore per il proprio turno. Eppure di spazi al primo piano ce ne sono, per garantire un’accoglienza e un’attesa dignitosa e umana, certo umana per chi si reca in quei luoghi pieno di problemi e ha diritto ad essere ricevuto in spazi che non solo siano accoglienti, ma adeguati e stimolanti per il suo stato psicologico, avvero di aiuto, rassicuranti, positivi. Servizio Disturbi Comportamento Alimentare. Che dire di questo servizio che ha diversi utenti soprattutto giovani che è ubicato in quella che era il laboratorio di anatomia patologica(a fianco c’è la sala per gli esami autoptici ) del vecchio ospedale, la cui struttura costruita in lamiera quasi 20 anni fa, è ora in condizioni quasi disastrose, dopo tante promesse di alloggiarla in una struttura adeguata e rispettosa della condizione psicologia dei pazienti. Ricordo che sono pazienti molto labili dal punto di vista psicologico e hanno bisogno di ambienti stimolanti. Eppure nel 2019 furono assegnati dalla Regione Puglia 6 milioni di euro (per la costruzione di nuovi servizi nella la ASL) per la riconversione dell’ex ospedale (studio di fattibilità) e costruire, appunto il PTA (poliambulatori), nato a metà per le carenze che ho segnalato prima, che “ prevedeva lavori di adeguamento della struttura per consentire inoltre di realizzare una delle tre residenze riabilitative extraospedaliere per i disturbi del comportamento alimentare previste in Puglia”.
neuropsichiatria e blocco entrata
Questo impegno non è stato mantenuto, non si conoscono le ragioni, qualcuno che sa e che pure ha propagandato questo provvedimento spieghi alla comunità cosa è successo. Hanno ristrutturato, con una spesa di 550 mila euro l’ultimo piano della seconda ala e hanno trasferito la NPIA (Neuropsichiatria infanzia e adolescenza), al posto del Servizio disturbi alimentari. Certo un servizio di diagnosi e terapia riabilitativa importante per tutto il territorio della Murgia. Rimane ancora in una struttura privata (difronte al PTA) il DSM (Dipartimento salute mentale, nonostante la disponibilità della vecchia ala vuota e sbarrata all’accesso. Ma con i fondi del PNRR assegnati in quella struttura non doveva essere istituita una delle tante “Casa di Comunità” programmate e mai realizzate in Puglia? Il semaforo spento, la rotatoria mancata per l’accesso al Perinei. Sono settimane, forse qualche mese, che il semaforo che regola l’accesso al “Perinei” è spento, fatto gravissimo, per i rischi che corrono gli automobilisti. Nessuna istituzione del presidio o dei due Comuni ha segnalato il guasto?
Blocco entrata ala vecchia
O è stato deciso che non è utile e quindi è stato spento? Come cittadini ci auguriamo che venga rimesso in funzione al più presto. Ma dalla sua apertura non era prevista la costruzione della tanto propagandata rotatoria? Che fine ha fatto il progetto?
Michele Lospalluto