U jusә
U jusә, sottano [dal latino clausus], era un locale seminterrato o a pianterreno della casa una volta adibito a stalla ed, in caso di necessità, anche ad abitazione. Era in genere costituito da un unico vano con volta a botte di oltre 4 metri di altezza, 7 di larghezza e 10 di lunghezza. Data la spaziosità, il vano era diviso da un tramezzo in tufo in modo da avere due ambienti. Quello antistante con molta buona volontà potremmo chiamarlo soggiorno e camera da letto. Alla porta di ingresso si montava, la mattina, una ‘vetrina’ per toglierla, a sera, dalle cerniere a cui si reggeva. I vetri erano coperti da una tendina bianca e ricamata.
A sera, prima di andare a letto la porta era chiusa con la chiave e a volte con un fermo-porta, uwuttandә : robusto bastone in ferro lungo circa 80cm (da cui il nome) con un’estremità agganciata al muro laterale della porta d’ingresso; quando ci si voleva chiudere in casa, l’altra punta del bastone veniva infilata in un anello fissato sulla porta. Si può ancora vedere tale oggetto in un noto forno altamurano in via Ariosto.
Nella prima foto si vede una tipica casa altamurana. Nella soffitta della casa di solito c’era la pagghjerә, il pagliaio, locale in cui si metteva la paglia destinata all’alimentazione del mulo e la legna per cucinare, i sarcәniddә, fasci di rametti ricavati dalla potatura degli alberi o della vite, e di arbusti secchi, usati come ottimo combustibile per l’inverno; vi si accedeva con una lunga scala esterna in legno (foto 2) Nella terza foto si vede u pagliericcә, materasso pieno di foglie delle pannocchie, la pagghjә du ranonә, che ogni mattina veniva rimestato tramite delle aperture apposite mediante la furceddә
La cucinә a culә dә mònәchә La cucinә a vaporә La callerә
Affianco alla porta d’ingresso c’era la cucinә ‘a culә dә mònәchә’ formata da due grossi tufi incavati a semicerchio per introdurre la pentola con un imboccatoio antistante in cui introdurre la legna. Una cucina più raffinata era la cucinә a vaporә, rivestita in genere di mattonelle bianche. La seconda foto è stata fatta nel 2020 in una abitazione del centro storico che usava ancora questo tipo di cucina!
Vito Ciccimarra