L’azienda sanitaria è tra i beneficiari del PNES – Programma Nazionale “Equità nella Salute” 2021-2027, finanziato dalla UE con i FESR e FSE. Obiettivo: portare la Sanità pubblica tra le fasce marginali della popolazione, migranti, nomadi, senza fissa dimora e famiglie a basso reddito
«Con l’avvio di questi progetti innovativi – spiega il direttore generale facente funzioni ASL Bari, Luigi Fruscio – abbiamo la possibilità concreta di mettere a sistema un patrimonio di esperienze in tema di “medicina di prossimità” a sostegno delle fragilità e delle marginalità, basti pensare alle vaccinazioni per i migranti e i senza fissa dimora, oppure all’Ambulatorio Ginecologico inclusivo per donne con bisogni speciali e migranti, che la nostra azienda sanitaria ha sviluppato negli ultimi anni grazie ad una particolare sensibilità e all’impegno di professionisti preparati. Ora questa “vocazione” diventa un sistema organizzato che per i prossimi cinque anni avrà risorse umane e strumentali per poter arrivare anche dove è più difficile, uscendo dalle strutture sanitarie e operando sul territorio e più vicino alle persone che hanno bisogno». Sono sette le schede-progetto della ASL Bari, qui in dettaglio:Costituzione delle équipe multidisciplinari per attività clinica – 4.263.957,60 euro (FSE)Dotazione di farmaci ed erogazione delle prestazioni sanitarie e sociosanitari – 2.247.477,23 euro (FSE)Co-progettazione realizzata da Enti del Terzo Settore (ETS) e ASL funzionale all’erogazione delle prestazioni – 201.015,14 euro (FSE)Mediazione di sistema – 46.294,40 euro (FSE)Investimento strutturale, tecnologico, strumentale e di risorse umane funzionale alla implementazione delle attività di outreach, ossia l’offerta attiva di misure preventive e di prestazioni sanitarie al di fuori delle strutture sanitarie – 2.426.796,44 (FESR)Acquisizione di protesi odontoiatriche per persone in povertà sanitaria – 1.912.689,55 euro (FESR)Produzione di materiale per attività di educazione sanitaria presso la popolazione target – 48.730,95 euro (FESR). Il fattore comune dei progetti è assicurare, con diverse modalità e fasi temporali, oltre che con il coinvolgimento di Enti del Terzo Settore, l’accesso a cure mediche di base (visite, esami, farmaci, nonché cure odontoiatriche) ad una platea stimata di circa 5mila persone vulnerabili dal punto di vista socioeconomico. «I progetti – spiega la dott.ssa Fornelli – sono il frutto di un lavoro meticoloso di analisi dei bisogni e di programmazione che mira a migliorare l’equità e l’accesso ai servizi sanitari, all’assistenza sociale e al supporto educativo, in definitiva promuovendo la salute e il benessere di gruppi di popolazione che, altrimenti, rischiano di restare ai margini o fuori dall’area d’intervento della Sanità pubblica».Per la realizzazione degli obiettivi, la ASL Bari ha previsto l’acquisto di tre cliniche mobili attrezzate per visite mediche e altre prestazioni sanitarie di base, l’allestimento di ambulatori fissi situati in zone strategiche e facilmente accessibili e la costituzione di équipe multidisciplinari e trasversali (composte da medico, infermiere, autista, amministrativo ed altre figure specifiche) per le cure di base e quelle specialistiche.Altro filone importante è rappresentato dalla fornitura e distribuzione di farmaci di fascia A e C, essenziali per la cura della salute sanitaria in quanto utilizzati per malattie croniche gravi, a persone svantaggiate per migliorarne la qualità di vita e promuovere l’equità nell’accesso ai servizi sanitari.Fondamentale, tanto da essere inserito in un progetto ad hoc, sarà la co-progettazione tra l’ASL Bari e gli Enti del Terzo Settore (ETS) di interventi finalizzati a contrastare la povertà sanitaria attraverso una serie di attività coordinate e mirate, a partire dalla mappatura dei bisogni territoriali dei vari siti identificati a livello di ogni Distretto Socio-Sanitario. Strettamente collegato a quest’ultimo progetto, anche quello che la ASL Bari intende sviluppare, con un approccio integrato e partecipativo, attivando la collaborazione con i Leader delle Comunità di popolazioni socio vulnerabili (PCSV) e i referenti delle associazioni di rappresentanza, per migliorare l’accesso e la qualità dei servizi sanitari offerti a tali gruppi.Molta attenzione, con due diversi progetti, sarà inoltre posta dalla ASL Bari alla salute odontoiatrica delle fasce più vulnerabili di popolazione, alle quali saranno offerte visite e cure, ma anche la possibilità – con un finanziamento specifico – di poter usufruire di protesi odontoiatriche.Ultimo capitolo del piano riguarda l’asimmetria informativa, per cui la ASL Bari ha in programma di produrre materiale informativo, finalizzato a diffondere uno stile di vita e comportamenti salutari, disponibile nelle lingue parlate dalle comunità di riferimento al fine di raggiungere, senza discriminazione, tutti i soggetti coinvolti: persone senza fissa dimora, famiglie a basso reddito, persone migranti e comunità RSC (Rom, Sinti e Caminanti).