CUSTODIRE.
Tra i verbi più delicati, ma allo stesso tempo più importanti, della nostra lingua italiana, io metterei sicuramente “custodire”.Custodire non è fare la guardia, ma è prendersi cura, proteggere, preservare dai pericoli, provvedere alle necessità. Dà proprio l’idea di qualcosa di fragile che ci viene affidato e, per cui, dobbiamo fare molta attenzione. Un po’ come la custodia degli occhiali, che ha il compito di custodire le lenti, evitando che si rompano.
CUSTODIRE il Creato.
Usiamo il verbo custodire quando parliamo del creato, per esprimere la necessità di prenderci cura della nostra terra, della nostra casa comune, diventata oggi così fragile.
Dobbiamo custodirla, preservarla dal pericolo di chi pensa di sporcarla, inquinarla a suo piacimento, con comportamenti a volte naturali, superficiali come quello di lasciare un sacchetto di immondizia in aperta campagna (che sarà mai?) e a volte ragionati, intenzionali come quelli di chi scarica i rifiuti in mare o li sotterra sulla murgia. Di questi “custodi infedeli” comincio ad averne piene le tasche, sono stanco di assistere passivamente allo scempio della natura e alla deturpazione delle periferie delle nostre città. Spero sempre di beccarne qualcuno mentre abbandona i rifiuti, ma poiché queste cose si fanno di nascosto, nelle ore notturne, quando non ti vede nessuno, proprio come i ladri ed i delinquenti, non mi è ancora capitato, purtroppo! Se mi dovesse capitare, vorrei dirgli: ma non ti vergogni? se sei padre o madre, con che coraggio parli a tuo figlio di rispetto e di futuro se sei tu il primo a negarli?
Nella pulizia della periferia di Altamura di domenica 14 aprile, abbiamo raccolto tanta immondizia riveniente sicuramente da feste private in campagna.(abbiamo trovato piatti, bicchieri, bottiglie), ma anche tanti pannolini sporchi (sicuramente merito di genitori di bambini piccoli che pensano a pulire il “loro” bambino sporcando il “nostro” mondo, quindi quei bambini da grande non avranno più la cacca da pulire, ma di questo passo vivranno in un mondo di m…. grazie ai loro genitori); abbiamo raccolto anche un triciclo, forse di un bimbo oramai cresciuto, ma con un genitore dal cervello ancora piccolino.
Non so quanto durerà pulita quella zona, dipenderà da quelle persone “emancipate” che scaricano rifiuti ovunque, se sanno leggere (dubito!), abbiamo affisso alcuni cartelli nella zona ripulita che ricordano l’enorme responsabilità che ciascuno di noi ha di custodire e consegnare un mondo migliore ai propri figli. I figli imparano dai genitori, questo lo sapete, almeno! Perciò, evvoglia ad educare i bimbi a scuola o in parrocchia (per chi ci va), con un gesto blasfemo un adulto è capace di demolire ore e ore di educazione e di buone abitudini. C’è un problema, però! Per i bambini bastano un po’ di educazione e di buoni esempi, per gli adulti occorre un po’ di repressione. Già, occorre reprimere certi comportamenti abominevoli con multe salate, con la denuncia collettiva, con condanne esemplari (esempio l’obbligo di ripulire le zone infestate dai rifiuti). Per questo occorre una presenza delle forze dell’ordine anche in ore “sospette”, occorre un’attenzione collettiva e collaborativa per non essere complici col nostro silenzio e con la nostra cecità.
CUSTODIRE la Pace.
Usiamo il verbo custodire anche quando parliamo di Pace. Ritengo che per la Pace occorra un’attenzione ancora maggiore, perché oggi troppo fragile, troppo compromessa. C’è chi continua a soffiare sui fuochi di guerra anziché impegnare tempo e risorse economiche per la pace: c’è chi scherza col fuoco ritenendo alcuni conflitti “lontani” e, per questo, non ancora eccessivamente preoccupanti, ignorando che oramai questo nostro mondo è un grande condominio e, quindi, siamo tutti interconnessi; c’è chi dichiara di essere per la pace, ma poi finisce per finanziare la guerra e le parti in conflitto. Neanche la vecchia legge del taglione è più un limite; dopo il 7 ottobre 2023 si è andati ben oltre: qual è il rapporto tra vita di un palestinese e vita di un israeliano? quanti morti innocenti palestinesi ci saranno ancora per vendicare i morti innocenti israeliani del 7 ottobre? Diceva Gandhi che andando avanti con occhio per occhio, il mondo diventerà cieco. Mi sa tanto che quel futuro profetizzato da Gandhi sia oramai il nostro presente, la cecità del nostro mondo e dei suoi governanti è oramai una constatazione; nessuna organizzazione mondiale (ONU, G7, solo per citarne alcune) sembra essere in grado di mettersi alla guida del nostro mondo lanciato a tutta velocità verso la sua distruzione. Perciò abbiamo lasciato che Israele colpissse l’Iran e ci siamo chiesti quale sarebbe stata la reazione dell’Iran; l’Iran ha risposto con centinaia di missili e droni (intercettati per il 99% dicono) e ora ci si chiede quale sarà la reazione di Israele. Tutti spingono per la moderazione, ma precisando che Israele ha tutto il diritto di difendersi. Vai Israele contrattacca ma fallo con moderazione, mi raccomando, la stessa moderazione usata per la striscia di Gaza 😭 Pazzi, tutti pazzi! Anziché custodi di Pace mi sembrate tanti custodi dei vostri arsenali, del vostro potere, delle vostre poltrone, delle vostre idee folli!
CUSTODIRE il Fratello.
Forse il termine custodire è meno usato per il fratello, per l’altro. Eppure forse è l’utilizzo più antico, presente sin dalle prime pagine della bibbia. “Sono forse io custode di mio fratello?” è questa la domanda posta da Caino a Dio quando questi gli chiede notizie di suo fratello Abele, che Caino ha appena ucciso. Già, non c’è una norma di legge che ti obblighi a prenderti cura di tuo fratello, ad esserne il suo custode. Al più qualcosa di simile lo troviamo nel rito del matrimonio, nelle norme del codice civile che lo regolano; ma non troviamo nulla per quanto riguarda il nostro rapporto di “custodia” vicendevole verso l’altro. Eppure è questa la chiave di tutto, la soluzione a tutti i conflitti, a tutti i guai del nostro presente. Dio nella sua lungimiranza lo aveva previsto, per questo chiede al Caino di ieri, di oggi, di sempe: “dov’è tuo fratello?”. Per questo il Papa, forse l’ultimo dei profeti del nostro tempo, ha ritenuto necessario scrivere l’enciclica “Fratelli tutti”. Se non ci riscopriamo così, fratelli tutti, custodi l’uno dell’altro, questo mondo non ha futuro.
La custodia del fratello parte dalla nostra famiglia, dalla nostra fraternità, dalla nostra comunità parrocchiale, per estendersi al mondo intero.
Siamo tutti custodi!
Luca CAGNAZZI