25 aprile anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo
ABBIAMO ANCORA BISOGNO DI DIRCI ANTIFASCISTI
E DI STARE DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA
Occorre saper leggere le nuove manifestazioni del fascismo e riconoscerne la
violenta banalità che ne rende possibile il ripetersi per evitare ciò che è stato.
“I lager si possono fare dappertutto, possono esistere. Dove un fascismo, non è detto che sia
identico a quello, un fascismo cioè un nuovo verbo, come quello che amano i nuovi fascisti d’Italia, cioè
che “non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno i diritti, altri no”.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c’è il lager, questo io lo so con precisione.”
Sono le parole di Primo Levi, rilasciate in una intervista alla Rai negli anni ’70. Parole
che devono risuonare anche oggi. La Costituzione – antifascista – si fonda sull’uguaglianza
di tutti davanti alla legge e sul dovere di rimuovere gli ostacoli all’uguaglianza
sostanziale. Diritti umani e doveri di solidarietà sociale.
Abbiamo ancora bisogno di dirci antifascisti, di stare dalla parte giusta della Storia.
Quello che accade a Gaza ci ricorda come anche le convenzioni internazionali possano
essere “messe a tacere”; la feroce e inutile repressione degli studenti che protestano o
degli attivisti per il clima, oggi come a Genova nel 2001 ci invita a riflettere sugli
“anticorpi” che abbiamo maturato a vecchie e nuove forme di fascismo e autoritarismo.
La svendita del voto e l’astensionismo in crescita costante sono segnali di
allontanamento dal diritto-dovere di partecipare alla vita politica, dove Politica è
democrazia perché anche i partiti hanno (o dovrebbero avere) natura democratica e
partecipata.
C’è molto da fare per dirci “antifascisti” oltre le etichette. Le numerose censure alle
voci libere, di ieri e di oggi, che si manifestano anche con la sempre più accesa precarietà
delle professioni c.d. intellettuali (con la conseguente esclusione dal discorso politico di chi
non ha “mezzi” economici o sociali), sono un altro pessimo segnale.
Le cattive notizie non devono farci perdere la speranza. Ci sono molte persone che si
impegnano ogni giorno nella difesa dei beni comuni, per la giustizia sociale, per i diritti di
tutte e tutti. Noi proviamo ogni giorno a fare la nostra parte, mettendoci sempre in
discussione e continuando a sostenere che l’Italia è una Repubblica democratica,
antifascista e fondata sul lavoro. Ieri il fascismo si è nutrito dell’indifferenza e
dell’obbedienza di tanti. Impiegati e professionisti che non si sono “sporcati le mani”
uccidendo o torturando, ma hanno lasciato che i diritti fossero calpestati per ignavia, paura
o semplice incapacità e mancanza di volontà nel leggere la realtà.
Dobbiamo ricordare che il male (e il fascismo ne è una manifestazione) è banale e,
pertanto, nella sua banalità può sì ripetersi, ma anche essere evitato se ciascuno fa la sua
parte a tutela della democrazia.
Gruppo consiliare
Movimento 5 Stelle – Semi di futuro
Altamura