Dal 15 al 20 aprile l’Amministrazione Comunale, ha avviato le attività di verifica preventiva dell’interesse archeologico funzionale al recupero e valorizzazione di Piazza Matteotti dove ha sede un castello. Questo primo intervento è propedeutico di una progettazione che ha come oggetto l’intera piazza, per la quale sono previsti 2.000.000,00 di euro del PNRR, volti a valorizzare quell’area e valutare la possibilità di costruire un parcheggio interrato e uno spazio per attività di tempo libero. I due architetti Centoducati e Perrucci, hanno espresso opinioni e indirizzi a Canale 2, emittente televisiva di Altamura, che ringraziamo per averci concesso il permesso di riportare su queste pagine il contenuto. Centoducati: la storia. Federico II di Svevia ha costruito tra Puglia e Basilicata 180 Castelli, nel Sud dell’Italia (Regno di Sicilia e Apulia)più di 300. Amava la Puglia e ha dato importanza a questa città l’antica Altilia del periodo magno-greco (V-VI secolo a.c.). Rifonda questa città attraverso la costruzione di questo “Castrum” che deriva dall’accampamento romano. L’idea del Castello viene amplificata perché oltre ad avere una fortificazione esterna delle mura, con delle torri, ha all’interno una serie di funzioni, che vanno dal palazzo dell’Imperatore, alle varie torri utilizzate dai comandanti e dai soldati. Concepita come base logistica per le operazioni militari e non solo nell’ambito del suo impero. Nel 1220 torna dalla Germania, l’ha riconquistata, apparteneva a sua padre, dopo otto anni di dure battaglie, è re di Germania. Da sua madre Costanza aveva ereditato il Regno di Sicilia, che si estendeva fino all’Abruzzo, escluso il Lazio. Decide di mettere su il Regno Meridionale. La ricostruzione del Castello nasce da documenti che dimostrano che fu costruito da Federico. Dal 1220 fino al 1232 ha voluto interessarsi di Altamura, chiamata Alta Augusta, antica città di Augusto, per la presenza di resti in tutto il centro storico di mura e di murine, una serie di fortificazioni risalenti al periodo Peuceta. Federico era un patito dell’imperatore Augusto e in Sicilia fonda la città di Augusta. Da qui l’importanza e il valore che ha per il suo regno Alta Augusta. Perrucci: la posizione geografica. Alcuni documenti dimostrano che il Castello esiste e si estende per tutta la lunghezza di Santa Teresa fino all’angolo dell’attuale latteria, formata da un lato di 67 metri di lunghezza per 55 di larghezza.
Ed è quello che vediamo oggi, tra il fabbricato della latteria e lo spigolo dove finisce la scalinata verso l’ex sede della posta. Un rettangolo che oltrepassa via V. Veneto e arriva fino sotto gli studi di Canale 2. Tutto questo è stato riportato dalle mappe del 1750 di Giannuzzi il quale fece, esisteva ancora seppure malridotto, il rilievo effettivo di quella struttura che riportò nella pianta che è depositata negli archivi di Napoli. Da quella pianta è stata ricavata la giusta posizione del Castello. Quella pianta conteneva le sagome di tutti i fabbricati di oggi, non è cambiato molto dal suo ritrovamento. Nel 2009 con il Sindaco Stacca fu presentato questo progetto che vogliono realizzare, molto contestato dall’opposizione di quel Consiglio e dai tecnici. Cosa rimane e il nuovo progetto. Negli anni 60 una parte fu demolita per fare la piazza del pesce, rimane la torre in corrispondenza della latteria e quella simmetrica detta torre falsa, che è ubicata dall’altro lato, oltre alle fondazioni di tutto il Castello. Fare un progetto scavando per fare due piani sottoterra, è azzardato. La Soprintendenza che ha conoscenza di quei resti, fu mandata tutta la documentazione, pare che non concordi con quel progetto. Ora si fanno i saggi per verificare cosa rimane e poi si decide cosa fare dei resti: renderli visibili per valorizzarli dal punto di vista archeologico e architettonico, oppure abbattere tutto. Centoducati: il ruolo strategico del Castello. La sua estensione era di circa 4.000mq, quindi la sua eccezionalità sta nella grandezza rispetto ad altri castelli, nella sua strategia come punto di riferimento per spostare le truppe dalla Germania verso Brindisi e quindi imbarcarle verso Gerusalemme. Oltre alla pianta, esiste un disegno a volo di uccello di fine 500 di un architetto di Altamura nel quale è disegnata tutta la città (simile a una foto aerea) dove è riprodotto il Castello nei suoi particolari. Da questa mappa si arriva alla ricostruzione di oggi(foto) che non è inventata, infatti i corpi del Castello erano il muro di cinta con 4 torrette cilindriche agli angoli, la torre normanna che preesisteva alla costruzione federiciana, (Federico conserva sempre i resti dei suoi antenati normanni), accanto affianca la torre sveva chiamata torre falsa, non si conoscono i motivi. Il palazzo imperiale rappresentava la sua eccezionalità, forse perché aveva intenzione di risiedere con la moglie Bianca Lancia e i suoi tre figli. In questo territorio murgiano ci sono tre tre castelli ubicati lungo la via Appia, quello di Altamura, quello di Gravina molto prezioso, era usato per la caccia da Federico e quello del Garagnone, che vanno valorizzati con il coinvolgimento di tutte le comunità. Oggi abbiamo una grande opportunità per recuperare il nostro Castello senza rinunciare all’area soprastante, che può essere utilizzata come un grande spazio per attività varie. Perrucci conclusioni. Ad un un incontro presso la sala consiliare molto partecipato era presente l’architetto Navella della Soprintendenza, che alla luce della documentazione e della protesta dei partecipanti, cittadini e tecnici, bocciò quel progetto. Tutto sembrava ormai concluso, invece si ritorna con il progetto dei parcheggi, i quali potevano essere realizzati su via Dei Mille, un’occasione mancata, o si possono realizzare altrove. I resti del Castello vanno recuperati e valorizzati, per il bene della nostra città e di tutto il territorio. Con questo intervento abbiamo voluto sensibilizzare i cittadini e lanciamo questo messaggio a tutte le Istituzioni. La nostra battaglia continuerà.