Gli illustri relatori, il Generale Giuseppe GIOVE e la Dott.ssa Lorella MORAMARCO, dell’incontro promosso dal periodico ALTAMURA IN DIALOGO, lo scorso 25 gennaio dal titolo che voleva essere analitico e programmatico. “SALVARE IL PIANETA TERRA E’ POSSIBILE: E COME?”, hanno ampiamente illustrato i problemi relativi all’ambiente e alla sua tutela in quanto la tutela dell’ambiente rappresenta una sfida continua e complessa che richiede una collaborazione globale e un impegno costante da parte di individui, comunità, governi e imprese per garantire uno sviluppo sostenibile e la conservazione del nostro pianeta per le generazioni future.
Riconosciuto quindi che la sua tutela si riferisce a tutte le azioni e misure adottate per preservare, proteggere e migliorare la qualità dell’ambiente, inclusi l’aria, l’acqua, il suolo, la flora e la fauna e che tutto ciò sarà una questione cruciale a livello globale, l’umanità dovrà anche affrontare sfide legate ai cambiamenti climatici, all’inquinamento e alla perdita di biodiversità.
Alle affermazioni appena fatte sono seguite le incalzanti domande poste dall’arch. Vincenzo Ciccimarra, moderatore della serata nonché ampio conoscitore delle problematiche ambientali e locali che ha interrogato chiesto al generale Giove sulla situazione in Italia sotto il profilo normativo e sul come si possa intervenire a tutela di ciò che i nostri padri ci hanno lasciato e cosa presumibilmente lasceremmo. Nel rispondere il generale, che quanto a ironia non ha da farsela prestare, ha rimarcato che quello che si sta perpetrando nei confronti delle future generazioni è un vero e proprio furto.
Il generale ha lamentato il fatto che in Italia una legislazione, ancorchè meravigliosa, a riguardo dell’ambiente sia piuttosto voluminosa, complicata e a volte di difficile applicazione in quanto non esente da contraddizioni.
IL concetto di salvaguardia dell’ambiente entrato nella stesura più ampia dell’art. 9 della nostra Costituzione, considerata “sacra”, ha sostituito al concetto di tutela del paesaggio quello di tutela dell’ambiente. La nuova stesura ha introdotto nuovi elementi come ecosistema, biodiversità e tutti quei parametri che sono tesi alla conservazione e alla tutela di tutto quello di cui non abbiamo avuto cura e che adesso è sotto gli occhi di tutti. Il Generale ha sottolineato la quasi impossibilità di agire e di mettere in pratica le previsioni costituzionali perché il vero problema è rappresentato dagli stessi interventi normativi il cui dettato dovrebbe essere incentrato non su ‘cosa’ fare ma su ‘come’ fare per poter essere attuati, e sulle difficoltà rappresentate non solo dall’elevato numero delle norme stesse ma anche dalla diversità tra la verità materiale e la verità processuale a causa dell’eccessivo formalismo che rende quasi impossibile equiparare un’indagine per furto ad un’indagine ambientale.
Le indagini dei reati sull’ambiente necessitano di profili di scientificità e tecnicità difficili da applicare per cui tutelare l’ambiente è diverso che tutelare un bene privato di un cittadino e se pur i dati raccolti sono numerosi, servono a ben poco se non sono accompagnati da azioni, per cui forse sarebbe opportuno pensare che fra i reati predatori possiamo inserire quei reati che rubano il futuro ai nostri figli con norme che invece passano servizi solo a pubblicità nefaste.
Il generale Giove afferma che benché nello scorso anno siano state fatte 21000 denunce per reati ambientali e ben 5400 sequestri ambientali, ben poco si ricava dalle denunce e che su 10000 denunce solo poche giungono a sentenza e quindi a condanna. Per questo è importante non solo fare controlli preventivi, ma anche provare a normare in maniera seria e al passo con i tempi per costringere le amministrazioni a fare controlli, per evitare che il conseguente sequestro, per esempio, di una discarica possa portare ad un intervento di bonifica a carico del cittadino.
La domanda rivolta alla dott.ssa Loretta Moramarco, altra ospite della serata, e la conseguente risposta sulle energie rinnovabili e sulla loro importanza per il nostro Paese, includendo anche la nostra Regione, mette in evidenza la contraddittorietà tra la consapevolezza di mancanza di suolo per le colture agricole e la scelta di impianti fotovoltaici a dismisura. La dottoressa Moramarco continua affermando che, partendo dai concetti dei valori fondamentali che dovevano guidare gli importanti momenti della transizione ecologica, “l’idea degli impianti di energie rinnovabili sta portando inevitabilmente allo sottrazione di suolo agricolo ma che, ahimè, per dare maggiore forza alla spinta ecologica ed ecologista si è semplicemente aggiunto il concetto di interesse nazionale e che quindi molto ha pesato sull’accettazione di tali impianti”.
E’, dunque, importante che la transizione ecologica debba essere non solo sostenibile ma contestualmente essere ecologica, economica e umana, se pur quest’ultimo aspetto difficilmente venga preso in considerazione.
Il gen. Giove, con la sua abituale franchezza, sostiene che nell’applicazione delle norme ci vuole molto buon senso, soprattutto in un territorio come quello del Parco dell’Alta Murgia, un territorio fragile; e che, se non si difende la montagna e la collina, la pianura è destinata a scomparire per sempre. Inoltre l’esubero di normative, in un Paese delle deroghe e delle mille proroghe, fa scontare sull’ambiente un grave e pesante ritardo; un Paese in cui dopo aver considerato l’abbandono dei rifiuti un reato penale; un Paese in cui, se pur riesci a trovare il colpevole, nella maggior parte dei casi, riesce a farla franca o forse a pagare una multa irrisoria, tutto risulta più complicato.
Riguardo all’annoso problema delle discariche del nostro territorio, la dott.ssa ha dichiarato che la bonifica della discarica della Graviscella è stata ultimata mentre per la discarica de Le Lamie la situazione è più complicata, che sicuramente si impiegherà più tempo, non solo per la grandezza del sito (121000 mq), per la lentezza degli Enti coinvolti, fra cui il comune di Altamura, la città metropolitana di Bari e la Regione Puglia. La caratterizzazione della discarica è in via di approvazione anche se dal 2008 al 2018 nessuno ha mosso un dito e che, essendo giunti troppo tardi con la Tradeco nel frattempo dichiarata fallita, non è possibile chiedere nessun risarcimento sui danni provocati o su tutto quello che sarebbe stato possibile chiedere e che la stessa ditta avrebbe potuto fare.
La dott.ssa Moramarco non considera la raccolta differenziata come la panacea di tutti i mali ma che sicuramente va migliorata…Non deve essere prassi comune che le criticità vengano notate solo dopo che il contratto è stato firmato. L’auspicio è che si arrivi ben preparati alla scadenza del contratto sulla raccolta dei rifiuti prevista per il 2025.
Sul noto problema del cambiamento climatico che investe soprattutto i centri urbani che risultano privi di verde, come il nostro, e in cui i vincoli e le cubature dei fabbricati vengono abbondantemente violati e che vedrà la città sempre più alle prese con una congestione crescente della viabilità, il gen. Giove ricorda che da sindaco di Altamura, sia pure per un breve periodo, venne accusato di aver causato il blocco dello sviluppo urbanistico, ma che oggi e nel prossimo futuro la nostra città sconterà un caro prezzo per alcune scellerate scelte (forse troppe!!!) sullo stesso assetto urbanistico.
L’interessante incontro su argomenti di importanza incontestabile si conclude con la dichiarazione che le decisioni a seguito del referendum popolare sull’energia nucleare non debbano essere disattese, dopo Chernobyl dove la natura e gli animali si sono riappropriati del territorio, non l’uomo !!!
Caterina PELLEGRINO