Il 14 febbraio, mercoledì delle ceneri, inizia il cammino quaresimale di quest’anno. Papa Francesco ha indicato il tema per prepararci a celebrare la Pasqua: “Attraverso il deserto Dio ci guida alla libertà”. Con il messaggio sulla libertà egli ricorda la liberazione del popolo ebreo dal Faraone e la preparazione per entrare nella Terra promessa attraverso la vita di 40 anni nel deserto. Anche il Vangelo apre una strada nel deserto. Gesù si prepara nel deserto per affrontare le tentazioni del maligno e iniziare la sua missione come vuole il Padre. Il cammino dell’esodo è lungo per scegliere una libertà autentica. Soltanto Gesù Cristo ci indica la vera libertà con il sacrificio della Croce offrendo il suo Corpo e il suo Sangue, donandolo nell’Eucaristia. La Pasqua è memoriale di liberazione dopo i sacrifici superati. La speranza di un nuovo tempo di pace è frutto di fede in Dio che ci salva per la carità, messa a servizio degli altri. Senza la fiducia in Dio si rimane nel deserto con le tentazioni del potere dominante, della ricchezza corruttiva, degli idoli che producono guerre. La Chiesa di papa Francesco invita alla conversione per ottenere la giusta libertà con la preghiera, il digiuno, l’elemosina, mezzi dell’ itinerario quaresimale. Così i credenti sono trasfigurati da servi in figli divenuti tali con il battesimo. A loro è affidata la missione per una fraternità universale, come insegna l’Enciclica “Fratelli Tutti”. La Chiesa, rinnovata con il cammino sinodale, nel tempo della quaresima, prende “decisioni comunitarie di piccole e grandi scelte”. Il popolo che sa camminare controcorrente cambia la propria vita: “le abitudini negli acquisti, la cura del creato, l’inclusione di chi non è visto o è disprezzato”. Conversione è ripensare i propri stili di vita. La fede coraggiosa viene rappresentata dall’illustrazione di Maupal. Non lasciare solo Papa Francesco a spingere la carriola che porta il sacco della fede in una strada della società accidentata, seminata di innumerevoli chiodi. Il suo invito domenicale: “Per favore, pregate per me” è rivolto a tutti perché sente il peso della responsabilità della missione come successore di Pietro.
Vincenzo Basile